OS/2 senza IBM, nascono le distro OS/2 based

Sono passati 30 anni da quando IBM e Microsoft annunciarono la disponibilità dell'Operating System/2, meglio noto come OS/2.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Il ciclo di supporto attivo dell'ultima versione contempla il rilascio di due "Convenience Pack", il primo nel 2002, che aggiornano progressivamente sia l'edizione desktop che quella server alle versioni 4.51 e 4.52.

In concomitanza con il primo di essi, Serenity System annuncia di aver raggiunto un accordo di licenza con IBM per commercializzare in proprio OS/2 con il nome di eComStation 1.0. Si tratta di OS/2 4.51 con un diverso sistema di setup e alcune utility di terze parti incorporate. eComStation viene aggiornato nel 2003 alla versione 1.10 in seguito al rilascio "Convenience Pack 2" (Merlin Code Pack 2, MCP2).

Il supporto ufficiale ad OS/2 da parte di IBM termina nel 2006, mentre Serenity System ha continuato ad aggiornare la propria edizione, indicata come "distribuzione OS/2 based" (in linea con quanto accade nel mondo Linux), con successive release fino alla 2.1 del 2011: sempre basata su Warp 4.52, aggiunge una serie di strumenti terzi per consentire di continuare ad operare ancora nel contesto attuale. Nessuno sviluppo d'altronde è possibile, visto che BigBlue non concede in alcun modo la possibilità di intervenire sul codice sorgente di Warp.

Attorno ad OS/2 nasce e si sviluppa anche una importante community che realizza soluzioni ad-hoc per cercare di tenere il passo con le necessità degli utenti attivi, come ad esempio browser web aggiornati agli standard più recenti.

Anche se può sembrare strano che qualcuno provi a tener in vita ancora oggi OS/2, bisogna evidenziare che un numero interessante aziende che operano in settori specifici (manifatturiero, sistemi POS, ATM, ecc...) preferiscono continuare a sfruttare le soluzioni proprietarie basate su OS/2 piuttosto che sostituire il tutto ed investire nuove ed ingenti somme di denaro. Questo non fa altro che comprovare quanto il sistema operativo di IBM fosse robusto ed efficiente, visto che queste scelte non sono certo legate alla diffusione che aveva raggiunto.

image18
eComStation 2

Nel 2015, alcuni sviluppatori di eComStation ritengono che l'evoluzione dell'omonimo sistema operativo sia ormai in stallo, bloccato da diversi anni sulla beta della versione 2.2 e affidato prima a Mensys B.V, e successivamente a XEU.com B.V. Così decidono di dar vita ad Arca Noae LLC, che dopo aver siglato a sua volta un accordo con IBM per commercializzare una nuova distribuzione basata su Warp 4.52, annuncia ad ottobre del 2015 il progetto "Blue Lion". L'annuncio avviene in occasione della Warpstock (quell'anno in America), conferenza che si tiene due volte l'anno e completamente dedicata all'ecosistema OS/2.

image19

Durante Warpstock 2016, "Blue Lion" adotta il nome definitivo di ArcaOS 5.0 e la data del 31 marzo 2017 viene indicata come quella di riferimento per il rilascio ufficiale.

Esattamente come accaduto per eComStation, gli interventi di upgrade sono orientate a mantenere in vita i sistemi che utilizzano soluzioni proprietarie sviluppate su OS/2. Si tratta di aggiornamenti che riguardano le applicazioni a corredo e la possibilità di aggirare in qualche modo i limiti del kernel nativo a 32bit come, ad esempio, la possibilità di sfruttare la memoria oltre i 4GB per creare un disco rigido virtuale per velocizzare le operazioni di sistema (RamDISK) o la disponibilità di speciali API per farla utilizzare in modo diretto dalle applicazioni.

Fondamentale, inoltre, è la capacità di far girare il sistema all'interno di macchine virtuali costruite sui più comuni hypervisor.

Resta il fatto che non sia possibile, chiaramente, attuare veri e propri sviluppi evolutivi poiché IBM contiene a detenere i diritti esclusivi sul codice sorgente del proprio sistema operativo. Molte sono le petizioni nate a riguardo in rete, a partire da quella più famosa di os2world.com, ma, a quanto sembra, non si tratta di una mera presa di posizione da parte di BigBlue, che già contribuisce attivamente al mondo open source e ha già donato "vecchi prodotti" proprietari come Symphony (erede di SmarSuite). Il problema è nella complessità della transizione, un'operazione che comporta una profonda revisione del codice e la rimozione di tutte le parti non di proprietà di IBM che, nel caso specifico di OS/2, potrebbero essere rilevanti se solo si considera il co-sviluppo con Microsoft.

In chiave open-source, l'ecosistema che fa riferimento ad OS/2 viene completato da osFree project, nato raccogliendo i vari contributi terzi e che si pone l'obiettivo di creare un sostituto open del sistema operativo di BigBlue. Il progetto è comunque in stallo, visto che le primissime versioni alfa risalgono a circa 3 anni fa e non ci sono tracce di nuove azioni a riguardo.

Conclusioni

Si chiude qui il nostro viaggio alla scoperta del sistema operativo che già a fine anni '80 aveva portato il mondo dei PC IBM in nuova era ma che non è riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista per un mix di scelte ed errori, sia strategici che di mercato.