Otto core su mobile sono solo marketing?

Le soluzioni a otto core sarebbero solo puro marketing: questa in sostanza la posizione attribuita da molta stampa a Qualcomm, ma il chipmaker ha davvero fatto simili affermazioni?

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a cura di Alessandro Crea

Nelle scorse ore, a leggere sul Web, sembrerebbe che Qualcomm abbia deciso di prendere di petto la situazione attuale, facendo affermazioni pesanti sull'utilità delle soluzioni a otto o più core, che sarebbero state bollate come "puro marketing": un'affermazione polemica che lascerebbe per il tempo che trova, sia perché l'azienda ha prodotto nel recentissimo passato SoC a 6 (Snapdragon 808) o 8 core (Snapdragon 810) sia perché in quanto parte in causa (lo Snapdragon 820 ha solo quattro core, mentre il competitor MediaTek Helio X20 ha scelto la strada opposta con una CPU a 10 core) non sembra poter godere di grande credibilità.

La frase ha suscitato molto interesse in Rete ma il chipmaker californiano si è davvero espresso in questi termini e voleva davvero intendere quel che sembra? In realtà sembrerebbe proprio di no, per comprenderlo basta recarsi direttamente alla fonte, il sito Semi Accurate, che ha riportato una chiacchierata con un portavoce Qualcomm durante la dimostrazione del nuovo Snapdragon 820.

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Come già spiegato in precedenza, lo Snapdragon 820 non è semplicemente tornato a un'organizzazione a soli quattro core perché ha rinnegato il lavoro svolto in passato, ma perché secondo il chipmaker, la strada del computing eterogeneo è più produttiva rispetto al semplice incremento del numero di core e lo Snapdragon 820 è il primo ad adottare un'architettura di questo tipo, Kryo, capace cioè di smistare in maniera più efficiente i singoli thread di istruzioni alla CPU, alla GPU o agli altri co-processori presenti nel SoC, tenendo presente le caratteristiche di ciascuna in modo da affidare loro il lavoro più consono alla propria organizzazione interna: in questo modo si aumenta l'efficienza, i task sono condotti a termine molto più velocemente, i core lavorano per tempi più brevi e quindi anche i consumi migliorano, il tutto senza dover ricorrere a complesse architetture a otto o più core.

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Qualcomm ha poi aggiunto che, per le fasce di mercato più economiche, continuerà a produrre soluzioni a otto core, perché di fatto costretta dal marketing, ossia dalla percezione dei consumatori, ormai convinti che più core voglia dire per forza più prestazioni.

Ecco tutto, non c'è quindi alcuna frecciatina velenosa alle scelte dei concorrenti ma una semplice decisione tecnica accanto a considerazioni di mercato: continuare a produrre soluzioni multi-core infatti costa probabilmente meno al chipmaker che finanziare un'enorme campagna di comunicazione atta a chiarire ai consumatori meno ferrati tecnicamente cos'è il computing eterogeneo o che la proliferazione dei core non è per forza sinonimo di prestazioni.