Introduzione
Eccoci finalmente alla terza e ultima parte dell'analisi sullo scaling delle GPU multiple. Nei primi due articoli abbiamo visto come si confrontano le tecnologie AMD CrossFire e Nvidia SLI (Triple-GPU: AMD CrossFire contro Nvidia SLI), e come cambiano le prestazioni a seconda della banda PCIe a disposizione (GeForce e Radeon su Intel P67, analisi dello scaling PCIe).
Oggi scopriremo infine qual è la piattaforma migliore per SLI e CrossFire, tra P67 e X58; prenderemo in considerazione anche i vantaggi offerti dal bridge PCIe NF200, prodotto da Nvidia. Il punto di partenza, lo ricordiamo, è che la piattaforma Intel P67 presenta uno svantaggio fondamentale: ci sono solo sedici linee PCIe 2.0 disponibili per la CPU, e la banda totale disponibile è inferiore a quella del chipset X58.
Per questa ragione la seconda è la piattaforma preferita dagli appassionati; secondo la convinzione generale, infatti, il maggior numero di linee PCIe disponibili rende possibile sfruttare al meglio le schede grafiche, soprattutto quando sono tre o più.
Nel primo articolo di questa serie avevamo osservato come cambiano le prestazioni al variare del numero di schede attive, mentre nel secondo abbiamo chiarito quale larghezza di banda PCIe è necessaria per una singola scheda. Riunendo le informazioni raccolte finora possiamo capire se un controller a 32 linee (o più) è davvero necessario per sistemi a due e tre GPU, se la memoria a triplo canale o un clock di base maggiore può effettivamente aiutare un processore Bloomfield (un Core i7-920 overcloccato), e infine se il bridge PCIe NF200 di Nvidia fa una grande o piccola differenza.
Mettere a confronto queste due piattaforme significa anche comparare processori di due diverse generazioni, con frequenze di lavoro diverse. Il nostro obiettivo però non è confrontare l'architettura Bloomfield con quella Sandy Bridge. Il nostro primo passo, per la preparazione, è stato quindi quello di impostare la stessa frequenza per entrambe le CPU usate.
Fortunatamente con un processore della serie K overcloccare la CPU Sandy Bridge Intel è piuttosto facile. Il problema è piuttosto il fatto che la piattaforma P67 non può gestire più di due schede grafiche in configurazione SLI.
Si tratta, in verità , di un limite imposto da Nvidia. Un ostacolo che rende il più costoso chipset X58 sia la scelta degli appassionati, grazie alle sue 36 linee PCIe; questo chipset infatti permette di usare fino a quattro schede grafiche, ognuna delle quali con 8 linee PCIe, e di avere altre quattro linee libere per altri usi.
Purtroppo le CPU con moltiplicatore sbloccato compatibili con questo chipset, le Extreme Edition, sono poche e costose. Fortunatamente si può ottenere qualcosa in più anche dai processori meno costosi, agendo sulla frequenza base. Il chipset X58, poi, offre il vantaggio di un controller di memoria a triplo canale, che offre fino al 50% di bandwidth in più rispetto alle soluzioni commerciali (si tratta comunque di un vantaggio soprattutto teorico).
Abbiamo quindi scelto i componenti adeguatamente, in modo da creare una comparazione equilibrata. Abbiamo quattro schede madre Asus, due X58 e due P67, con e senza NF200. Sappiamo che le nostre scelte solleveranno obiezioni: per esempio, i fan dell'interfaccia LGA 1555 affermeranno certamente che l'X58 ottiene un vantaggio per la memoria triple-channel; è vero, ma bisogna anche considerare che si tratta di una caratteristica assente sui prodotti commerciali più comuni.
In difesa della LGA 1366 invece si dirà che il Core i7-990X sarebbe un processore più appropriato per questo esperimento, ma abbiamo notato che questo costoso processore six-core non offre vantaggi significativi con i giochi. Un modello Bloomfield diverso avrebbe offerto una migliore comparabilità sul piano dei prezzi, e comunque teoricamente c'è un vantaggio con un 20x200 MHx (Bloomfield) rispetto a un 40x100 MHz (Sandy Bridge), per ottenere il massimo delle prestazioni a 4 GHz.