PC in crisi nera in Italia, siamo il fanalino di coda dell'Europa

I dati Gartner dipingono una situazione drammatica dell'Italia quanto alle vendite di PC: la flessione è quasi del 20% e tutti i produttori perdono quote di mercato, tranne Dell. In Europa la situazione è meno drastica perché Regno Unito e Germania continuano a crescere.

Avatar di Elena Re Garbagnati

a cura di Elena Re Garbagnati

Le vendite di computer vanno male, anzi malissimo. I dati pubblicati dalla società di ricerca Gartner fotografano una situazione preoccupante in Europa e drammatica in Italia, dove si registra una flessione del 18,2 percento. Perdono tutti, chi più chi meno: HP si riconferma primo in classifica nel Belpaese con il solo merito di avere chiuso il primo trimestre con una variazione dello 0,0% rispetto a fine 2011.

Le vendite di PC in Italia fanno piangere

La situazione statica non è positiva, ma è senza dubbio un miraggio per gli altri. Acer è il secondo produttore italiano di PC ma fa un capitombolo del 41 percento, al terzo posto Asus tiene botta perdendo solo l'1,2%, Apple è quarta ma ha poco da vantarsi: è a -4,2% rispetto all'ultimo trimestre 2011. Dai dati sintetici di Gartner sembra che l'unica azienda che è stata capace di guadagnarsi la fiducia dei consumatori sia stata Dell, in controtendenza con un salto in avanti del 19,8%.

I motivi di questo bagno di sangue li spiega Gartner nella relazione generale su tutta l'area dell'Europa occidentale, dove i numeri sono meno drammatici ma le tendenze sono identiche: "i consumatori stanno concentrando la spesa per i dispositivi hi-tech su smartphone e tablet" scrive l'analista Meike Escherich, che però dà un segnale di speranza quando parla dell'attesa delle novità con Windows 8, e degli ultrabook con Ivy Bridge.

La tabella di Gartner con i dati relativi alle vendite PC nel primo trimestre 2012 in Italia

La sensazione di attesa potrebbe sembrare una scusa ma non lo è, l'abbiamo percepita anche noi: dopo la tornata di annunci di Natale pochi produttori hanno messo in vendita nuovi prodotti e i rinnovi di gamma stanno arrivando solo adesso (ieri quelli di Asus e HP). In passato un nuovo sistema operativo o la prospettiva di una nuova CPU non bloccavano il mercato: questo è un sintomo che i magazzini erano pieni di invenduto dopo Natale. Se chi vuole comprare trova per quattro mesi la stessa minestra riscaldata è comprensibile che non metta mano al portafogli, e la situazione di stallo è inevitabile.

Se l'Italia fa perdere soldi a chi produce PC gli altri Paesi dell'Europa occidentale non fanno certo arricchire: in tutta l'area la flessione è stata del 3%, con una punta negativa del 3,8% nel settore consumer. Il panorama non differisce molto da quello italiano: HP è prima con una crescita del 3,2% e una quota di mercato pari al 22,9%. Anche in questo caso Acer è in seconda piazza, con una perdita del 20 percento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La tabella di Gartner con i dati relativi alle vendite PC nel primo trimestre 2012 in Europa

Medaglia di bronzo per Asus, che ha il merito di essere una delle poche che ha incassato una crescita: +16,8% generato per lo più dalla vendita di dispositivi mobili. La migliore del settore è Lenovo, che fa un balzo in avanti del 34,1% grazie all'annuncio di molti prodotti consumer con prezzi concorrenziali: una politica a cui è sempre stato fedele Gianfranco Lanci, e che è destinata ad accentuarsi nei mesi a venire.

I dati parziali per Paese denotano profonde differenze fra le varie aree dell'eurozona: nel Regno Unito le vendite sono cresciute del 2,4%, mentre in Germania sono migliorate con un +7,1%. La Francia ha registrato un calo del 3,9%, ma fra le peggiori oltre all'Italia ci sono solo Grecia, Portogallo e Spagna.