Piattaforma Shrike, le promesse di AMD

AMD illustra le potenzialità della futura piattaforma mobile Shrike, che unirà CPU e GPU in unico pezzo di silicio.

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a cura di Manolo De Agostini

La riscossa di AMD nel settore dei portatili è partita: l'arrivo della piattaforma Puma porterà sicuramente maggiore notorietà al marchio, anche se potrebbe non bastare ad acquistare quote di mercato elevate nei confronti di Intel, che ha dalla sua la nuova piattaforma Centrino 2.

Per la metà del prossimo anno, l'azienda prevede di far debuttare il primo frutto del suo progetto Fusion, nome che va ad indicare la "fusione" di CPU e GPU in un unico componente in silicio (APU, Accelerated Processing Unit). Questa mossa dovrebbe permettere un miglioramento dei costi, delle prestazioni e della batteria.

La APU (nome in codice Swift) sarà basata sull'architettura dei processori Stars, ovvero quella dei Phenom attuali e dei processori a 45 nanometri in arrivo nei mesi a venire. Essendo prodotta anch'essa a 45 nanometri, APU dovrebbe integrare le novità tecnologiche più recenti. All'interno di APU troverà posto anche un controller DDR3 a doppio canale, così come un controller PCIe per permettere l'uso di una scheda video dedicata.

La "parte GPU" di Swift sarà basata invece sulle GPU della serie HD 4000 e perciò integrerà il supporto DirecX 10.1 e UVD 2.0, in grado di occuparsi dell'alta definizione. Non mancherà, ovviamente, il supporto alle interfacce DisplayPort, HDMI e DVI.

Per quanto concerne le prestazioni, AMD riporta alcuni dati comparativi con la piattaforma Puma: prestazioni della CPU fino al 20% superiori, prestazioni della GPU fino a 35% maggiori e oltre 6 ore di autonomia con Windows Vista.