Accesi in due secondi

Recensione - Test del Toshiba Portégé Z830 e dell'Acer Aspire S3, i primi due ultrabook in commercio a confronto.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Accesi in due secondi

Una delle caratteristiche che accomuna i nuovi prodotti della categoria ultrabook riguarda senz'altro i tempi di ripresa dallo standby, che non hanno termini di paragone con i notebook tradizionali in quanto sono state implementate tecnologie che modificano di fatto la gestione delle informazioni pendenti in fase di standby e di ibernazione.

Toshiba ha dichiarato che la batteria ai polimeri di litio da 3 celle installata nel Portégé Z380 ha una durata in standby di 50 giorni: un dato che non abbiamo avuto la possibilità di verificare poiché i tempi di test sono stati ben più ristretti. 

Acer Aspire S3 - 

Riguardo alla reattività l'azienda taiwanese ha sottolineato come la combinazione fra il disco SSD e la tecnologia proprietaria Instant Connect consente di collegarsi a una rete in 2,5 secondi e riattivarsi dallo standby in 1,5 secondi. Acer ha previsto anche un tempo di ripresa veloce (6 secondi) dalla modalità Deep Sleep.

Asus, di cui non abbiamo ancora avuto modo di ricevere un ultrabook in test, in occasione della presentazione dei suoi Zenbook ha spiegato di avere implementato con Intel la Super Hybrid Technology, che consente sia la ripresa dallo standby in 2 secondi, sia la conservazione dei dati in questo stato fino a 15 giorni dopo l'ultimo uso del sistema.

Asus ha spiegato che le normali tecnologie di standby archiviano momentaneamente i dati in uso nella RAM, che ha facoltà di trattenerli in media per un tempo compreso fra quattro e sei ore. Allo scadere di questo lasso di tempo le informazioni vengono trasferite sul disco fisso per abbattere i consumi, ma la ripresa del lavoro in questo modo diventa più lunga. La tecnologia inquestione consente di trattenere i dati in memoria fino a 15 giorni senza un innalzamento eccessivo dei consumi.

La tecnologia di ripresa veloce dallo standby di Acer - Clicca per ingrandire

Le prove di ripresa dallo standby che abbiamo condotto in laboratorio durante i test hanno confermato i tempi dichiarati dai produttori, che evidentemente hanno sfruttato tecnologie analoghe sviluppate in collaborazione con Intel, a cui poi ciascuno ha assegnato un nome differente. La sostanza però non cambia: al contrario di quanto avviene con i notebook tradizionali, non conviene spegnere gli ultrabook, ma piuttosto tenerli sempre in standby chiudendo semplicemente il coperchio.

Se con un notebook "normale" lo standby comporta un dispendio di corrente e una conseguente autonomia ridotta alla ripresa delle attività, con gli ultrabook non si ha questo spiacevole effetto collaterale e in più si può contare su una ripresa del lavoro rapidissima, paragonabile a quella degli smartphone e dei tablet multimediali.