Valutazioni generali e conclusioni

Recensione - Test del Toshiba Portégé Z830 e dell'Acer Aspire S3, i primi due ultrabook in commercio a confronto.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Valutazioni generali e conclusioni

Nonostante rientrino nell'esordiente categoria ultrabook i due prodotti in prova hanno caratteristiche che ne delineano due indirizzi d'impiego differenti. Il Portégé Z380 ha un focus maggiore sull'ambito aziendale, considerata la presenza del chip TPM e del lettore di impronte digitali, oltre che dai test che ne certificano la resistenza a cadute, urti e schizzi d'acqua sulla tastiera. L'Aspire non ha nulla di tutto ciò, quindi si rivolge maggiormente agli utenti consumer che cercano un prodotto ultraportatile.

Toshiba Portégé Z830 - Clicca per ingrandire

Questa distinzione emerge anche dall'analisi dei pannelli LCD: opaco quello del Toshiba, lucido quello dell'Acer. La qualità costruttiva si equivale grazie alle indicazioni di Intel che hanno imposto una scelta ristretta di materiali di qualità fra i quali optare.

Altra differenza che si rivelerà essenziale per molti utenti riguarda la dotazione di porte di connessione: il Portégé offre tre connettori USB di cui uno di tipo 3.0, disposto sul lato destro della base, mentre l'Aspire S3 prevede due sole porte USB 2.0 sul retro. Nel primo caso, inoltre, oltre all'uscita video HDMI c'è anche la classica VGA, assente sull'Aspire.

Per quanto riguarda le prestazioni i due sistemi sono sostanzialmente equivalenti, con qualche variazione a vantaggio della soluzione di Acer, che ci ha inviato un modello con CPU Core i7 che troverete in commercio solo in un secondo momento. 

Acer Aspire S3 - Clicca per ingrandire

La versione definitiva avrà lo stesso Core i5 installato sul Toshiba in prova. Anche in questo caso è prevista una differenza importante: il modello che troverete nei negozi avrà un Core i3, quindi sarà verosimilmente un po' più lento, però potrà beneficiare dell'unità SSD per garantire comunque un livello di prestazioni più che accettabile.

Nel confronto con i prodotti ultrasottili preesistenti che rientrano nella stessa fascia di prezzo degli ultrabook non presentano un salto né nelle prestazioni né nell'autonomia: a dimostrazione, il Toshiba Satellite R830 registra performance migliori in quasi tutti i comparti. Sicuramente il rapporto peso/dimensioni costituisce un buon vantaggio per i nuovi sistemi, ma spesso la differenza è sottile, come nel caso dell'R830, e non tale da giustificare la scelta di un ultrabook al posto di un altro prodotto.

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Discorso differente è quello inerente il Portégé, che per la dotazione accessoria di sicurezza e protezione dati potrebbe entrare in concorrenza con gli ultraportatili classici aziendali, che hanno prezzi decisamente più alti a fronte di prestazioni tutto sommato analoghe.

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Il maggiore vantaggio offerto dagli ultrabook è la ripresa dallo standby in un paio di secondi o meno, con la conservazione delle informazioni in memoria per oltre dieci giorni, senza compromettere la durata della batteria. E' una caratteristica che i notebook di tipo tradizionale non offrono e che consente un uso molto più dinamico del prodotto: invece di chiudere tutte le applicazioni e spegnerlo basta abbassare il coperchio, per poi ritrovare tutto perfettamente funzionante e in un lampo quando si vuole riprendere la propria attività.