Power 7, IBM lancia l'assalto ad HP e Sun

I nuovi processori e sistemi IBM Power 7 promettono prestazioni elevate e risparmio energetico.

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a cura di Manolo De Agostini

IBM ha presentato ufficialmente i nuovi sistemi e processori Power 7. L'azienda mira a conquistare quote di mercato nel settore dei server di fascia alta e in quello dei supercomputer. Gli avversari principali sono HP e Sun, da poco acquisita da Oracle.

Power 7 integra otto core, ognuno in grado di gestire quattro thread, per un totale di 32 thread per processore. Ogni core ha 256 KB di cache L2, mentre il processore è dotato di un doppio controller di memoria DDR3, per un bandwidth di memoria di 100 GB/s per chip. IBM Power 7 è composto da 1,2 miliardi di transistor ed è prodotto con processo a 45 nanometri. La nuova CPU si ispira al Cell, il processore della PS3 e di tanti supercomputer usati in campo scientifico.

"Abbiamo preso parte del codice genetico dal processore Cell - il modo in cui eseguire i calcoli in virgola mobile - e lo abbiamo integrato nel Power7", ha affermato Bradley McCredie, IBM Fellow.

IBM Power 7

L'azienda propone diversi modelli di server basati su Power 7 pensati per occupare fasce di mercato differenti: IBM Power 780, IBM Power 770, IBM Power 755 e IBM Power 750. IBM Power 780 è l'unico sistema a integrare TurboCore. Questa tecnologia spegne quattro core del processore, permettendo a quelli rimasti in attività di avere una frequenza maggiore (e accesso) a entrambi i controller di memoria e ai 32 MB di cache L3 eDRAM.

Secondo IBM per carichi di lavoro da ambiente database la modalità TurboCore può essere più veloce del 20 percento rispetto alla modalità MaxCore. I sistemi Power 7 sono in grado di supportare fino al 1000 macchine virtuali su un singolo server fisico.

Il nuovo processore è dotato anche di tecnologie per il risparmio energetico capaci di spegnere intere aree del core. Non mancano tecnologie come Intelligent Energy, che permette all'utente di spegnere o attivare parti del sistema, oppure di aumentare o ridurre la frequenza del processore in base al carico di lavoro o alle condizioni termiche.