Processori Intel a 10 nanometri, Israele si candida a farli

Intel Israele, attualmente impegnata nella produzione di chip a 22 nanometri, si candida a diventare un importante sito produttivo per le soluzioni a 10 nanometri. In ballo una fetta importante del paese mediorientale.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel potrebbe realizzare i primi processori a 10 nanometri in Israele, probabilmente nella Fab 28 di Kiryat Gat. Quel sito produttivo è attualmente impegnato nella produzione di chip Ivy Bridge a 22 nanometri e a quanto pare salterà il ciclo a 14 nanometri. Per questo motivo è molto probabile che nei prossimi anni Intel avvierà l'aggiornamento dei macchinari per preparare gli impianti alla produzione di chip a 10 nanometri.

Non vi è ancora nulla di stabilito, ma il sito in Israele rappresenta senz'altro uno di quelli più importanti per l'azienda statunitense, con 8542 persone impiegate. Quest'anno Intel Israele ha più che raddoppiato le esportazioni, passando da 2,2 miliardi di dollari del 2011 a 4,6 miliardi di dollari. Questo è il frutto ovviamente della produzione delle soluzioni Ivy Bridge e per il futuro si prevede un graduale passaggio alle soluzioni Haswell, che condividono lo stesso processo.

Intel ha investito 10,5 miliardi in Israele nel decennio scorso, e 1,1 miliardi nel 2012. Ha ricevuto inoltre 1,3 miliardi di contributi governativi. Israele fa di tutto per tenersi stretta Intel, che ha pesato per il 20% sulle esportazioni hi-tech del 2012 e per il 10% su quelle industriali, che includono anche i diamanti. "Se Intel non avesse aumentato le esportazioni, il dato sull'hi-tech si sarebbe contratto del 10%", ha dichiarato Mooly Eden, presidente di Intel Israele.

L'azienda ha comunque anche un altro impianto produttivo, a Gerusalemme, e quattro centri di ricerca e sviluppo. Intel ha inoltre investito in 64 start-up israeliane dal 1996 e si prevede un ulteriore impegno da parte del braccio finanziario del colosso di Santa Clara, Intel Capital.

Il processo produttivo a 14 nanometri sarà per almeno due anni al centro dell'azione del produttore di CPU, a partire dal chip conosciuto con il nome in codice Broadwell. Attualmente la sua produzione è prevista in alcuni stabilimenti negli Stati Uniti e in Irlanda, ed è per questo che i dirigenti della sussidiaria israeliana guardano oltre, pur sapendo che i 22 nanometri non saranno accantonati a breve.

"La vita media di una tecnologia è da due a sei anni, quindi dobbiamo essere impegnati sulla prossima tecnologia, quella a 10 nanometri. Abbiamo bisogno di prendere una decisione con largo anticipo per essere in grado di aggiornare l'impianto. Per questo motivo le decisioni sui 10 nanometri dovranno essere prese quest'anno", ha affermato Maxine Fassberg, general manager di Intel Israele, a Reuters.

I 10 nanometri potrebbero rappresentare, secondo X-bit Labs, l'ultima tecnologia a impiegare "i metodi di produzione attuali", o la prima tecnologia a usare la litografia "extreme ultraviolet (EUV)". Inoltre proprio con questo processo produttivo Intel potrebbe avviare la transizione ai wafer da 450 millimetri, almeno in alcuni impianti, da cui però dovrebbe essere escluso quello di Kiryat Gat.