Prodotti AMD invenduti e il fatturato crolla del 10 percento

Con una revisione delle stime sul fatturato del 10 percento, AMD è in piena crisi. Prodotti invenduti per le condizioni macroeconomiche e prezzi medi in calo sono le cause, secondo l'azienda, di questa batosta.

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a cura di Manolo De Agostini

AMD vende meno delle previsioni e il fatturato crolla del 10 percento rispetto al precedente trimestre. L'azienda di Sunnyvale ha annunciato la revisione delle stime sul terzo trimestre a mercati chiusi, ma il titolo ha già perso il 9% nelle contrattazioni after hours e quando nel nostro pomeriggio aprirà il New York Stock Exchange vedremo l'effetto sulla giornata di borsa, chiusa ieri da AMD in rialzo dell'1,59%.

"Il fatturato del terzo trimestre terminato il 29 settembre dovrebbe contrarsi di circa il 10 percento su base sequenziale (rispetto al secondo trimestre, NdR). L'azienda aveva previsto  in precedenza un fatturato del terzo trimestre in calo dell'1%, con un margine del 3 percento in positivo o negativo, nei confronti del secondo trimestre", si legge in una nota stampa diramata dall'azienda.

"Il fatturato inferiore alle previsioni preliminari è principalmente imputabile a una domanda più debole del previsto lungo tutte le linee di prodotto, a causa dal difficile contesto macroeconomico". Ora l'azienda si aspetta un margine lordo per il terzo trimestre pari a circa il 31 percento, in calo rispetto al 44% delle prime stime, dovuto a una svalutazione dell'inventario di circa 100 milioni per via della domanda futura più bassa del previsto su determinati prodotti.

Rory Read, amministratore delegato di AMD

"Il margine lordo del terzo trimestre è stato inoltre influenzato negativamente dalla domanda più debole delle attese, che ha contribuito a ridurre in modo più marcato i prezzi medi di vendita (ASP) dei prodotti della divisione Computing Solutions Group e a contrarre l'uso previsto degli impianti di produzione di supporto", ha aggiunto AMD.

L'azienda ha fatto notare che le spese operative del terzo trimestre dovrebbero scendere di circa il 7 percento rispetto ai tre mesi precedenti, per via di un maggiore controllo su investimenti e finanze. I risultati del terzo trimestre saranno comunicati giovedì 18 ottobre, a mercati chiusi, e non vediamo l'ora di capire quale divisione va peggio delle altre, se quella CPU o quella delle GPU, dove AMD ha prodotti buoni, ma continua a operare tagli di prezzo, a discapito dei margini di guadagno.

Quella odierna non è certamente una notizia positiva, specie se l'associamo alle indiscrezioni dei giorni scorsi che vogliono i vertici sul punto di dare una nuova sforbiciata al 5 percento della forza lavoro globale. Inoltre la contrazione della domanda citata da AMD (e che a dire il vero non è un fatto nuovo) arriva in un momento importante per l'azienda di Sunnyvale.

In questa seconda metà dell'anno AMD ha dapprima svelato le APU Trinity per sistemi mobile, poi ha annunciato le versioni per PC desktop e nei giorni scorsi ha presentato la sua soluzione per i tablet x86 - senza indicare partner. Il 23 ottobre, inoltre, l'azienda toglierà i veli alla seconda generazione di CPU della serie FX, basate su architettura "Piledriver" e conosciute con il nome in codice "Vishera".

Quartier generale di AMD

In conclusione la crisi mondiale che sta investendo tutto il settore rischia di farsi sentire con ancor più vigore su un'azienda che da anni lotta per risalire la china. AMD, con l'arrivo dell'amministratore delegato Rory Read nell'agosto 2011, sta attraversando un periodo di rinnovamento fatto di un ricambio dei vertici societari e dei principali ingegneri e progettisti, operazioni che solitamente danno frutti solo sul lungo periodo.

Ci auguriamo che Read trovi il modo di tagliare le spese inutili senza toccare un singolo dipendente, ma se la situazione non migliorerà probabilmente sarà costretto ad agire. Per quanto riguarda la rivale Intel, la notizia diffusa da AMD ha avuto un leggero effetto sul titolo (-0,28%), ma l'azienda ha certamente maggiore forza e stabilità finanziaria per affrontare le difficoltà (e poi il suo taglio delle stime, l'ha già fatto).

Persino per un colosso simile però non mancano le sfide importanti: la crisi del mercato PC che Intel punta a combattere con gli ultrabook (per ora con scarsi risultati) e lo spauracchio dei tablet, specie di quelli convertibili, basati su architettura ARM. Intel sta giocando la partita, entrando anche nel settore degli smartphone, e le sorti del suo impegno andranno valutate tra qualche anno.

Per AMD invece i tempi sono più serrati e l'azienda deve trovare un modo per invertire la rotta al più presto. A tal proposito Patrick Moorhead, a capo della società di analisi MoorInsights and Strategy, ed ex dirigente del marketing di AMD, non lascia grandi speranze. Secondo lui l'azienda è nel momento più brutto di sempre, e patisce il settore PC consumer in crisi. "A questo aggiungete il fatto che non partecipa al mercato degli smartphone o che non riesce a ricavare alti profitti dal business dei server. [...] I prodotti per i notebook di AMD sono abbastanza buoni, ma non è stato sufficiente per traghettarli oltre i problemi".