Programmazione nelle scuole italiane: un successo senza precedenti

Il progetto "Programma il Futuro" del MIUR ha raccolto un primo importante successo a settembre, e ora l'ora di programmazione sarà riproposta a ben 155.000 studenti dalle elementari alle superiori.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Tra quattro giorni partirà una nuova "settimana del codice" nelle scuole italiane, sull'onda del successo raccolto a settembre dalla prima edizione di questa iniziativa. Sono già state coinvolte 1.176 classi, 448 insegnanti e oltre 22.000 studenti delle scuole dalle primarie alle superiori, che hanno avuto l'occasione di avvicinarsi alla programmazione grazie al progetto "Programma il Futuro".

"Se il Novecento è stato il secolo dell'alfabetizzazione di massa, quello attuale è il secolo dell'alfabetizzazione digitale", ha commentato il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini che sottolinea come sia importante che "i ragazzi si convertano dall'essere semplici consumatori di tecnologia a persone in grado di applicare il pensiero logico per capire, controllare, sviluppare contenuti e metodi per risolvere i problemi e cogliere le opportunità che la società è già oggi in grado di offrire".

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Certo, a ben guardare formare persone capaci di usare il pensiero critico e di ragionamenti logici dovrebbe essere l'obiettivo della scuola tutta, non di una sola ora di lezione. Ma l'idea alla base di "Programma il Futuro" comunque è quella giusta: già oggi sarebbe necessaria almeno un'infarinatura di programmazione per ognuno di noi, e che si cominci alle scuole elementari è senz'altro una buona cosa.

"In un prossimo futuro nessun lavoro potrà più prescindere dalla cultura digitale" ha affermato infatti Elio Catania (presidente di Confindustria Digitale), "già oggi nel nostro Paese vi sono oltre 20 mila posti di lavoro vacanti nel settore Ict per alti skills digitali e si prevede si possa arrivare a oltre 170mila nel 2020. Al contempo è in crescita anche la richiesta di figure con competenze informatiche in tutti gli altri settori economici, con circa 800mila nuovi posti di lavoro previsti per il 2020".

Quanto al primo esperimento, il comunicato del MIUR riporta che 16.166 studenti hanno completato la loro prima ora di programmazione, e tanto loro quanto gli insegnanti si sono dichiarati molto soddisfatti dell'esperimento. Con la seconda settimana, dall'otto dicembre, i numeri in gioco saranno molto più grandi: 8.000 classi e 155.000 studenti circa. Ci si potrà fermare a un'ora di programmazione, oppure prendere il via per un corso più strutturato.

code.org

Gli organizzatori, il ministero e le aziende partner, stanno ora celebrando il successo, e speriamo che questo non sia il solito fuoco di paglia. Il progetto code.org ha davvero molte potenzialità, e ci sta aiutando a capire cosa può fare la scuola per formare i cittadini di domani. Non c'è solo la programmazione ovviamente, ma è un bel passo avanti rispetto alla famosa (famigerata) patente europea del computer.

L'ECDL era un'idea interessante che non fu mai ben applicata in Italia, riusciva solo ad annoiare studenti e docenti, non insegnava quasi nulla di utile o interessante. Code.org è tutta un'altra cosa: le scuole tra l'altro possono partecipare anche separatamente; sono infatti oltre 60.000 le scuole italiane che hanno già partecipato proponendo un'ora di programmazione ai propri studenti. Un dettaglio che ci sarebbe piaciuto vedere citato nel comunicato del MIUR, che così risulta un po' sciovinista, o almeno campanilista.

Pazienza, per fortuna non è nemmeno necessario attendere che la propria scuola partecipi: chi ha figli da 4 anni in su, o vuole provare di persona, non deve far altro che andare sul sito per la prima ora di coding. Che aspettate?