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a cura di Manolo De Agostini

L'operazione Broadcom - Qualcomm non è andata a buon fine, ma ha lasciato un segno. I vertici di Qualcomm si sono spaccati e ora sono in lotta. Il progettista dei chip Snapdragon, cofondato nel 1985 da Irwin Jacobs, si vede infatti alle prese con il nodo "Paul Jacobs".

Paul è il figlio di Irwin e dopo anni di presidenza, recentemente è stato rimosso dall'incarico, in una mossa vista per placare gli azionisti che avevano espresso il loro disappunto per l'andamento dell'azienda, votando una lista di sei candidati proposti da Broadcom per cambiare il consiglio e agevolare l'acquisizione.

Paul Jacobs non l'ha indubbiamente presa bene e ha annunciato che intende fare una propria offerta per l'acquisizione di Qualcomm - che diventerebbe così da pubblica, cioè quotata in borsa, a privata. Jacobs sta parlando con fondi potenzialmente interessati a finanziare l'operazione.

Tanto è bastato per portare i vertici di Qualcomm a reagire e annunciare che "Jacobs non sarà rinominato nel consiglio di amministrazione il 23 marzo". Praticamente sarà la prima volta in 33 anni che un Jacobs non siederà ai vertici dell'azienda. Secondo Jacobs il consiglio ha preso una decisione sfortunata e deludente.

"Qualcomm è concentrata a eseguire il suo business plan e massimizzare il valore per gli azionisti come azienda indipendente. Non può esserci alcuna garanzia che il Dr. Jacobs possa o farà una proposta, ma se la farà, il consiglio farà una valutazione sulla sua consistenza nel dovere verso gli azionisti".

Jacobs, a sua volta, ha affermato che è necessario "esplorare la strada per rendere privata la società al fine di massimizzare le prestazioni sul lungo termine, offrire valore superiore a tutti gli azionisti e dare un sostegno importante alla tecnologia americana". Il figlio del fondatore sembra voler ripercorre i passi di un altro illustre dirigente, Micheal Dell, fondatore di Dell Computer, che nel 2013 portò Dell lontano dai riflettori di Wall Street per rilanciarne l'azione.

Jacobs si trova però di fronte a un percorso straordinariamente difficile. Ha meno dell'1% delle azioni di Qualcomm, e deve trovare investitori che finanzino la transazione e il debito. Bisogna tenere conto che il no secco ai 146 miliardi di dollari (tra offerta e copertura debiti) di Broadcom fanno intuire che bisognerà mettere sul piatto una cifra più alta.

I finanziatori di Jacobs dovranno inoltre essere statunitensi, o almeno è quello che si può dedurre dopo che l'amministrazione Trump ha bloccato l'azione di Broadcom, incorporta a Singapore, per timori riguardo la sicurezza nazionale e più precisamente la paura che un paese straniero possa mettere le mani su una tecnologia critica come il 5G, che Qualcomm sta sviluppando da tempo.