Qualcomm e i server, si punta sui chip ARM e sulla Cina

L'azienda statunitense ha siglato un'intesa con la provincia cinese di Guizhou al fine di creare una joint venture tutta dedicata al mondo dei server.

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a cura di Manolo De Agostini

Qualcomm punta sulla Cina, paese in cui Intel non ha ancora una posizione preponderante, per trovare spazio nel mercato dei server. L'azienda statunitense ha stretto un accordo con la provincia cinese di Guizhou per sviluppare congiuntamente processori al fine di rispondere al meglio alle necessità del mercato dei server locale, al momento il secondo al mondo secondo gli analisti.

Realtà come Alibaba, JD.com e Baidu sono in forte espansione e secondo gli esperti di IDC il mercato dei server cinesi, nel suo complesso, raggiungerà nel 2020 un giro d'affari di 6 miliardi di dollari.

qualcomm

La joint venture - chiamata Guizhou Huaxintong Semi-Conductor Technology Co. - ha un valore di 280 milioni di dollari e vede la provincia cinese in posizione maggioritaria con il 55%, mentre il 45% è nelle mani di una sussidiaria di Qualcomm. La sede delle operazioni sarà Pechino.

Similmente ad AMD (con i nuovi Opteron A1100) e alcuni attori del settore mobile come Samsung, Qualcomm ha intenzione di usare l'architettura ARM per creare potenti chip per server. Lo scorso ottobre l'azienda statunitense ha svelato Server Development Platform (SDP), un sistema basato su un system on chip (SoC) ARMv8-A a 24 core. L'azienda sta inoltre collaborando con Xilinx e Mellanox per creare un'infrastruttura supportata e il più possibile compatibile con gli altri elementi che compongono i server e più in generale datacenter.

Oltre alla joint venture Qualcomm darà vita a un'azienda d'investimenti nella provincia di Guizhou che servirà da veicolo per future azioni sul territorio cinese. L'azienda ha anche concesso in licenza la sua tecnologia server alla joint venture e contribuirà nella ricerca e sviluppo.

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Chip Qualcomm con 24 core, foto del prototipo

La Guian New Area di Guizhou è un'importante base per lo sviluppo dell'industria dei big data e includerà datacenter con oltre 2,5 milioni di server di aziende quali China Telecom, China Unicom e China Mobile. Secondo Anand Chandrasekher, vicepresidente e general manager del Qualcomm Data Center Group, questa joint venture offre mutui benefici per le parti e gli ufficiali della provincia ritengono l'accordo una chance affinché sul territorio si sviluppi un'industria dei semiconduttori.

Questo è solo l'ultimo di una serie di investimenti in Cina da parte di Qualcomm: l'azienda collabora con Semiconductor Manufacturing International Cooperation (SMIC) per produrre chip per smartphone, ha investito in SMIC Advanced Technology Research and Development (Shanghai) Corp e ha creato un fondo del valore di 150 milioni.

"È interessante che Qualcomm abbia fatto un accordo con il governo provinciale piuttosto che nazionale. Qualcuno in azienda deve avere un buon aggancio", ha affermato Patrick Moorhead, analista di Moor Insights & Strategy, interrogato dal sito VentureBeat.

"L'accordo è intelligente perché con entrambe le parti che investono oltre un centinaio di milioni significa che c'è una possibilità pari al 100% che il governo di Guizhou usi i chip. Questo non significa che Intel è tagliata fuori, ma che Qualcomm avrà la sua parte se riuscirà a fornire i prodotti. Qualcomm non ha ancora mostrato alcun benchmark quindi le prestazioni non sono probabilmente dove vorrebbero che fossero. Nessuno ha mai realizzato un chip server ideale al primo tentativo", ha aggiunto Moorhead.

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