Questo speciale Nintendo Gamecube ha una GPU NVIDIA

Un Nintendo GameCube con GPU NVIDIA (e non ATI/AMD)? È il risultato dell'opera di un modder.

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a cura di Antonello Buzzi

Editor

Siamo ormai abituati a vedere i modder all'opera per integrare componenti moderni all'interno di dispositivi del passato. Coloro che hanno vissuto appieno la sesta generazione di console, di certo ricorderanno con affetto il Nintendo GameCube, macchina che prese il posto del Nintendo 64 prima di lasciare il passo all'incredibile Wii. Se ben rammentate, la console era basata su una CPU IBM RISC "Gekko" a 32 bit, che girava a 485MHz, mentre la GPU "Flipper" di ATI Tecnologies (ora AMD), composta da 51 milioni di transistor e che funzionava a 165 MHz, si occupava della parte grafica.

Numeri che sicuramente ora non possono che farci sorridere, ma ai tempi il Nintendo GameCube era in grado di far girare titoli complessi, come Luigi's Mansion, Metroid Prime, Super Mario Sunshine e, soprattutto, Resident Evil 4, stupendo per la qualità audiovisiva che era in grado di riprodurre. Iconica anche la sua forma, cubica, come suggerito anche dal nome stesso, con tanto di maniglia nella parte posteriore per trasportarlo facilmente.

L'utente Reddit "Cityle", come riportato dai PCGamesN, ha eliminato i componenti interni originali di un Nintendo Gamecube in colorazione arancione per realizzare una build davvero compatta composta da una scheda madre estratta dal mini PC ASUS PN50, equipaggiata con il processore AMD Ryzen 5 4500U, 16GB di RAM HyperX DDR4, un SSD Samsung 860 QVO da 2TB e una scheda grafica NVIDIA GeForce GTX 1650. Il tutto, inoltre, conservando l'estetica originale, tanto che il pulsante di accensione, il LED di attività e le porte dei controller sono ancora perfettamente funzionanti.

Inoltre, nonostante i vari componenti stiano piuttosto stretti all'interno del case di Nintendo GameCube, le temperature non costituiscono un problema. Infatti, in idle vengono registrati circa 30°C, mentre mettendo CPU e GPU sotto sforzo le loro temperature raggiungono, rispettivamente, 60°C e 80°C. Si tratta davvero di un progetto interessante che dimostra ancora una volta come riutilizzare oggetti del passato in chiave moderna.

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