Il driver è stato per la maggior parte riprogettato. Questa riprogettazione lo ha reso molto più semplice da utilizzare per i principianti. Le regolazioni predefinite si selezionano con uno slider. Comunque, con un po’ più di fatica, l’utente più avanzato può sempre avere controllo totale su tutte le opzioni come FSAA, anisotropic filtering, V-sync, e texture settings.
Il menù personalizzato nasconde inoltre una nuova funzionalità chiamata “SMARTSHADER Effects”. Questa racchiude i cosiddetti “post filter”, effetti “pixel shader” che manipolano l’immagine dopo che è stata renderizzata. Questi effetti lavorano in modo simile a quelli che troviamo nei software di editing delle immagini 2D e includono, per esempio, la regolazione dei toni bianco e nero, “classic look”, che ricalca lo stile dei vecchi film, e “stylizing”. Attualmente sono disponibili sette effetti per “OpenGL” e sei per “Direct3D”. Alla fine non sono altro che dei piacevoli espedienti che però non conferiscono un valore aggiuntivo. Chi rammenta i driver ASUS “see through” può stare tranquillo. Con questi driver non è possibile attivare “trucchi” come quello di vedere attraverso le pareti, dato che influiscono solo sull’aspetto dell’immagine e non sul rendering.