Radeon R9 290, dissipatore Vapor-X e Tri-X per Sapphire

Sapphire R9 290 Vapor-X e R9 290 Vapor-X OC sono le due nuove proposte del produttore asiatico. Le schede sono overcloccate di fabbrica e hanno un sistema di raffreddamento elaborato per offrire le massime prestazioni in tutti i frangenti.

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a cura di Manolo De Agostini

Sapphire è il partner di AMD per eccellenza nel settore grafico. L'azienda di Hong Kong è stata tra le prime a sfornare schede video personalizzate basate sulla GPU Hawaii, presentata sul finire del 2013, e adesso rilancia con due nuove proposte.

Le schede Sapphire R9 290 Vapor-X e R9 290 Vapor-X OC sono due prodotti praticamente identici tra loro, se non per il fatto che il secondo è stato overcloccato ancora di più del primo. Della Radeon R9 290 sappiamo tutto, è una delle schede più veloci in circolazione grazie al core grafico con 2560 stream processor.

Le frequenze di fabbrica impostate da AMD sul modello di riferimento sono "fino a" 947 MHz per la GPU e 5000 MHz per i 4 GB di memoria GDDR5. La Sapphire R9 290 Vapor-X ha invece una GPU che si può spingere fino a 1000 MHz e una memoria impostata a 5600 MHz effettivi. Nella versione OC, invece, il core grafico può arrivare fino a 1030 MHz. Si tratta di frequenze massime, dato che la tecnologia AMD PowerTune agisce all'interno di una gamma di frequenza - influenzata da carico e temperature - per consumare meno.

Al di là delle specifiche tecniche, vi sono differenze importanti tra la scheda di riferimento e le proposte di Sapphire. Anzitutto il dissipatore, che il produttore chiama Tri-X. L'azienda di Hong Kong ha adottato da diversi anni la tecnologia a camera di vapore per raffreddare la GPU, ed è una pioniera in tal senso.

Nel caso di queste due nuove schede dal core grafico dipartono cinque heatpipe (una da 10 mm, due da 8 mm e altrettante da 6 mm), che trasportano il calore verso un radiatore in alluminio. A quel punto entrano in campo non una ma tre ventole da 90 mm con doppio cuscinetto a sfera e una progettazione tale da garantire un buon raffreddamento senza raggiungere elevati livelli di rumorosità.

In questo caso il sistema di raffreddamento di Sapphire non è solo un segno distintivo, un'arma competitiva, ma anche una necessità per via del fatto che il dissipatore di riferimento di AMD ha dimostrato di non essere impeccabile. I problemi al debutto sono stati trattati in più articoli: uno è questo, ma non dovete far altro che andare nella sezione "Schede Video" per trovarne altri.

Secondo Sapphire "la combinazione delle tecnologie Vapor-X e Tri-X porta a una diminuzione della temperature tra 5 e 10 gradi rispetto all'utilizzo del solo Tri-X". Per alimentare in modo corretto e massimizzare le prestazioni dei prodotti, Sapphire ha adottato un controllo di alimentazione digitale e una nuova sezione VRM a sei fasi con Power direct-FET sia verso la GPU, la memoria e che la circuiteria.

Le schede sono equipaggiate anche di Intelligent Fan Control (IFC). Si tratta di un sistema di controllo del carico, collegato alle ventole: se il sistema avvia semplici applicazioni 2D o visualizza filmati, solo una delle tre ventole entra in funzione, limitando la rumorosità. Appena la temperatura della GPU sale, ad esempio con i videogiochi, allora le tre ventole entrano in funzione, controllando la loro velocità sulla base della temperatura.

La Radeon R9 290 con dissipatore di riferimento

È tuttavia possibile far girare tutte e tre le ventole alla massima velocità agendo su uno switch. Interessante anche un sistema di LED che, nella visione di Sapphire, dovrebbe fare immediata chiarezza sul livello di raffreddamento della scheda. Questi LED cambiano dal blu quando il prodotto è freddo per poi passare al giallo e infine arrivare al rosso quando la temperature sale sopra un determinato livello.

Le schede Sapphire R9 290 Vapor-X sono equipaggiate con un sistema Dual BIOS in modo che "al tocco di un bottone si può cambiare tra compatibilità UEFI o vecchio BIOS" spiega Sapphire. Completano i prodotti le porte video: due DVI-D, una HDMI 1.4a e una DisplayPort 1.2. L'azienda non ha comunicato i prezzi, ma dato che si tratta di schede di fascia alta, ci attendiamo listino tra 400 e 500 euro. Tra le due schede è consigliabile optare per la versione non OC, che costerà meno e sarà overcloccabile in un secondo momento ben oltre 1030 MHz.