Radeon RX 5700, l'addio al CrossFire è indolore

Le nuove RX 5700 di AMD non supportano il CrossFire perché usato da meno dell’1% dei gamer.

Avatar di Alessandro Bellia

a cura di Alessandro Bellia

AMD ha deciso di passare il testimone agli sviluppatori di videogiochi per quanto riguarda le tecnologie multi-GPU sulle nuove Radeon RX 5700 e 5700 XT. Non si tratta di un mero colpo di testa, ma una decisione ben ponderata: solo l’1% dell’utenza usa più di una scheda video quando si tratta di gaming, e probabilmente è un dato che si può tranquillamente considerare ottimistico.

La nuova serie dunque non supporta più il classico CrossFire ma potrà contare sulla modalità multi-GPU delle DirectX 12 e Vulkan (explicit mode). Nelle precedenti versioni delle API DirectX e OpenGL, il compito di assicurarsi che più GPU potessero funzionare correttamente insieme era affidato ai driver della scheda stessa.

Stava quindi ad AMD e Nvidia assicurarsi che il supporto al multi-GPU fosse presente, ma un sempre maggior numero di motori grafici richiedeva interventi specifici sui driver per rendere funzionale l'alternate frame rendering (AFR) su più schede video. Insomma, uno spreco di tempo e denaro.

Per chi non lo sapesse, l'AFR è la modalità più veloce offerta dal CrossFire. Una scheda calcola i frame dispari, mentre l’altra i frame pari. Il principio è facile da capire se considerate che un’immagine in movimento è sempre composta da singole immagini che sono montate rapidamente per mostrare all’occhio umano una scena fluida.

Il supporto esplicito delle DX12 e di Vulkan ha lasciato nelle mani degli sviluppatori di motori grafici e videogiochi la gestione di più GPU. Di conseguenza tocca a loro far sì che i motori siano in grado di vedere più GPU come una singola entità per aumentare le prestazioni.

In teoria l'idea di base era ottima, perché sarebbero potuta emergere qualche nuova modalità di rendering, ma purtroppo la realtà è un'altra: la base d'installato multi-GPU non giustificava la spesa di tempo e risorse umane. Perciò si è creato il classico circolo vizioso, che ha portato un ulteriore crollo delle configurazioni multi-GPU.

“Penso che in base agli ultimi dati che ho analizzato meno del’1% dell’utenza stia adottando configurazioni multi-GPU”, ha detto Sasa Marinkovic di AMD. "Questo perché una singola GPU si comporta decisamente meglio rispetto a più GPU che offrono un ritorno minore".

Chiunque abbia avuto una configurazione multi-GPU sa quanto possa essere frustrante l’esperienza generale. Alcuni giochi funzionavano bene con SLI e CrossFire, altri riuscivano persino a raddoppiare le prestazioni, mentre molti altri non usavano per nulla o ben poco la seconda GPU, magari pagata fior di quattrini.

“Penso che alcuni giochi scalino ottimamente” ha aggiunto Marinkovic, “altri non così bene. Dipende quindi dal gioco che stai giocando. Ma le nuove API affidano maggiormente il supporto di questa tecnologia agli sviluppatori”.

L'addio al CrossFire era nell'aria da tempo, con la decisione nel 2017 di uccidere il brand in favore del più generico mGPU. Adesso possiamo dire che non solo AMD ha chiuso la bara del CrossFire, ma ha anche piantato i chiodi. Il funerale non si terrà per mancanza di partecipanti.