La soluzione di raffreddamento corretta

La Radeon RX 64 tocca temperature elevate. Non c'è margine per l'overclock, ed è rumorosa. Passare al raffreddamento a liquido cambia le cose? Scopriamolo.

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a cura di Tom's Hardware

AMD pensa che il piccolo radiatore da 120 mm sulla Radeon RX Vega 64 Liquid Cooled Edition possa sopportare l'estate torrida. Il progetto di AMD però non lascia alcun un margine termico significativo.

Abbiamo scelto di partire anche noi da una versione da 120 mm, per vedere se si può migliorare aggiungendo una seconda ventola o un radiatore più grande.

I nostri risultati non includono il backplate attivo, dato che abbiamo dovuto rimuoverlo per ottenere letture a infrarossi precise. Secondo i sensori a cui ci siamo temporaneamente rivolti, con il nostro overclock più aggressivo la differenza consta in media di 4 °C per i convertitori di tensione e fino a 15 °C per i raddoppiatori di fase. Abbiamo impostato manualmente le ventole a 1300 RPM al fine di evitare fluttuazioni nella misurazione.

Radiatore da 120 mm con una ventola (Push), Turbo Mode

Partiamo da un radiatore piccolo e una ventola. Usando la modalità Turbo nei driver di AMD abbiamo un consumo di circa 316W nel corso della scena di test, e il risultato termico è appena accettabile. Se abbassiamo la velocità della ventola a 1000 RPM o meno, allora ci ritroviamo oltre i 60 °C. Non c'è modo di avere temperature ridotte e una bassa rumorosità con questa configurazione.

test 01

Secondo la nostra curva, la temperatura della HBM2 è circa 4/5 °C maggiore. Overcloccata a quasi 1 GHz, questa differenza sale fino a circa 8 °C.

test 02

La modalità Turbo nei driver permette una frequenza di picco fino a 1630 MHz, anche se il throttling interviene spesso portandola a 1401 MHz. Queste fluttuazioni sono sintomatiche di ciò che succede quando la scheda è forzata sotto il proprio power limit per diverso tempo. Nel corso della sessione di test di 30 minuti abbiamo registrato una frequenza media di circa 1526 MHz.

test 03

Radiatore da 120 mm con due ventole (Push/Pull), Turbo Mode

Quest'altro esperimento ci ha richiesto l'installazione di una seconda ventola sull'altro lato del radiatore, in modo che aspirasse aria alla stessa velocità. Come prevedibile, le temperature scendono leggermente, mentre il livello di rumorosità sale in modo marcato.

test 04

Almeno abbiamo mantenuto la GPU sotto 50 °C agli stessi 316W di consumo. Anche la HBM2 è più fresca.

test 05

Sfortunatamente la frequenza non è influenzata in alcun modo. Secondo le nostre rilevazioni, la media su una sessione di test di 30 minuti è circa 1528 MHz, all'interno del margine di errore della misura.

test 06

Radiatore da 240 mm con due ventole (Push), Turbo Mode

I raccordi a sgancio rapido si aprono e chiudono e abbiamo un radiatore da 240 mm usando le stesse ventole alle medesime velocità. Naturalmente una maggiore superficie di raffreddamento porta ad avere una prestazione termica nettamente migliore.

test 07

La GPU sta sotto 42 °C continuamente. È un grande risultato per un dissipatore a liquido AIO al wattaggio che abbiamo misurato. Una lettura di 45 °C ci dice che anche l'HBM2 si comporta bene.

test 08

La frequenza media sale a 1535 MHz. A un tratto sembra che ci sia spazio per l'overclock.

test 09

I miglioramenti alla frequenza attribuibili alle minori temperature della GPU sono così alti come quelli visti con le schede GeForce di Nvidia. Un test di confronto con il dissipatore che garantisce una temperatura costante dell'acqua di 20 °C non ha portato ad alcun miglioramento oltre quello che abbiamo visto a 40 °C.