Raffreddamento ionico, i notebook si zittiscono

Nuovi progressi per la tecnologia di raffreddamento ionico, sempre più vicino a diventare una realtà commerciale.

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a cura di Manolo De Agostini

Il raffreddamento ionico non è una novità, ma dal 2007 di tempo ne è passato e ci sono stati grossi passi avanti per questa tecnologia.

I ricercatori dell'azienda Tessera e dell'Università di Washington hanno presentato i dettagli di un sistema di raffreddamento a ionico, in grado di estrarre circa il 30 percento in più del calore da un portatile rispetto a quanto possibile con una comune ventola. Inoltre, stando ai test di laboratorio, il sistema potrebbe consumare la metà di quanto non riescano i congegni di dissipazione attuali. E tutto questo senza il minimo rumore, in virtù dell'assenza di parti in movimento.

"Prima ci siamo focalizzati sui principi. Ora sia impegnati nell'ottimizzazione e nell'adattamento a piccoli fattori di forma", ha affermato Ken Honer, direttore della ricerca e sviluppo di Tessera.

Il dissipatore ionico di Tessera è posto vicino a una feritoia del portatile. Le heatpipe, che trasferiscono il calore attraverso l'evaporazione e la condensa di un fluido, spostano il calore dalla CPU e lo portano al sistema di raffreddamento ionico. All'interno del sistema ionico trovano spazio due elettrodi: uno che ionizza le molecole dell'aria come l'azoto e un altro che agisce come un ricevitore per queste molecole. Quando è applicata una tensione tra i due elettrodi, gli ioni passano dall'emettitore dell'elettrodo al collettore. Con il movimento, la loro velocità spinge le molecole neutre dell'aria verso il punto caldo, raffreddandolo.

Tra le sfide che i ricercatori stanno affrontando c'è la progettazione di un convertitore di tensione abbastanza compatto non solo da entrare in un notebook, ma anche in grado convertire i 12 volt in corrente continua della batteria dei portatili in circa 3000 volt richiesti dal sistema di raffreddamento per operare. Usando l'alimentatore di un neon, gli ingegneri sono stati in grado di realizzare una soluzione di soli tre centimetri quadrati.

Un altro problema deriva dall'affidabilità degli elettrodi. Infatti, mentre un portatile è progettato per operare per almeno 30 mila ore, i materiali degli elettrodi del sistema di raffreddamento ionico si corrodono troppo rapidamente. Gli ingegneri, però, hanno identificato nuovi materiali e stanno lavorando sull'ottimizzazione della durata della loro vita. Infine, un altro problema riguarda l'accumulo di polvere, ma si stanno studiando soluzioni, come un pre-filtro.

Se tutto andrà bene, Tessera conta di portare il sistema sul mercato il prossimo anno. Il prezzo non è stato rivelato.