Recensione Elgato 4K60 Pro

Elgato 4K60 Pro è una scheda d’acquisizione interna dedicata a streamer e Youtuber, in grado di gestire flussi video a risoluzione 4K a 60 FPS.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Elgato 4K60 Pro è una scheda d’acquisizione interna, con interfaccia PCIe x4, in grado di gestire flussi video a risoluzione 4K (3840 x 2160 pixel) a 60 FPS.

Nonostante il suo prezzo di circa 400 euro, la Elgato 4K60 Pro è la scheda d’acquisizione più economica tra le poche presenti sul mercato in grado di gestire il 4K a 60 FPS. Per fare un esempio, la Magewell Pro Capture HDMI 4K Plus si aggira intorno ai 900 euro.

Software

La Elgato 4K60 Pro si interfaccia col PC tramite collegatemento PCIe, dopodiché si gestisce tutto tramite software. Iniziamo col dire che il classico “Game Capture for Windows” non funziona con la Elgato 4K60 Pro, o almeno non al 100%. Riconosce la scheda, ma permette di acquisire filmati solamente a 720p o 1080p.

Per gestire il flusso video in 4K è necessario utilizzare un software separato, denominato “4K Capture Utility for Windows”. Funziona solamente su sistemi Windows 10 64 bit aggiornati all’ultima versione, quindi assicuratevi di aver installato tutti gli update del caso.

La Elgato 4K60 Pro non è dotata di encoder interno, ma il software permette di scegliere tra encoding CPU o GPU e di definire il bitrate, modificandone il valore in Mbps tramite uno slider, fino a un massimo di 140 Mbps (a risoluzione 4K).

Il software di Elgato si presenta con un’interfaccia semplice e relativamente poche opzioni, ma tramite software di terze parti come OBS è possibile applicare tutti gli aggiustamenti e le rifiniture del caso al video. Proprio OBS, così come gli altri programmi per streaming e registrazione e streaming più diffusi, non ha problemi a gestire il flusso video proveniente dalla Elgato 4K60 Pro.

Hardware

Per poter sfruttare al meglio la Elgato 4K60 Pro, la casa produttrice consiglia almeno un processore Intel Core i7 di sesta generazione o un Ryzen 7, accoppiati a una scheda video GeForce GTX serie 1000 o una RX Vega.

Se utilizzate una GPU Nvidia potrebbe essere una buona idea sfruttare l’encoding NVENC, che divide il carico di lavoro in modo da non appesantire troppo la scheda video - che può quindi essere usata anche per altri carichi - e allo stesso tempo allegerire anche la CPU.

L’Elgato 4K60 Pro offre solamente due porte I/O, una per l’input e una per l’output. Si tratta di due HDMI 1.4 (gestite da un controller Lattice SII9777CLUC), indubbiamente la scelta migliore se si pensa che alla scheda si possono collegare anche le console.

La porta di output non fa altro che far uscire il segnale che la Elgato 4K60 Pro riceve in ingresso. L’azienda afferma che non c’è lag tra input e output, ed effettivamente nelle nostre prove non abbiamo mai riscontrato problemi di ritardo.

La Elgato 4k60 Pro è dotata di un backplate e di una copertura, entrambi in metallo, utili per disperdere il calore dalle aree più calde del PCB. Purtroppo non ci sono pad termici o aree di contatto, sarebbe stata una buona idea inserirli per migliorare la dissipazione.

Temperature

Per testare le temperature ci siamo affidati a una termocamera. Purtroppo non c’è modo di rilevare valori via software, dal momento che la Elgato 4K60 Pro non ha sensori dedicati, o comunque questi non vengono riconosciuti da software come HWMonitor.

Abbiamo deciso di rilevare la temperatura sia con la copertura in metallo installato sia che sulla scheda “nuda”, per capire quanto effettivamente la cover influisce sui valori registrati.

In entrambi i casi, prima di tutto abbiamo registrato il valore rilevato dalla termocamera con la Elgato 4K60 Pro in idle, successivamente abbiamo misurato la temperatura durante una fase di registrazione, quindi durante il passaggio di un flusso video.

Per i test abbiamo utilizzato due PC, uno dove è stata inserita la scheda di acquisizione e uno da cui la Elgato 4K60 Pro riceveva il segnale video in ingresso.

La configurazione in cui abbiamo inserito la scheda d’acquisizione è composta da una scheda madre Asus ROG Maximus XI Hero Wi-Fi, una processore Intel Core i9-9900K, una scheda video Asus RTX 2080 Dual, 16 GB di RAM Patriot Viper 4 Steel DDR4-4133 e un dissipatore Noctua NH-U12A.

Con copertura

Inizialmente abbiamo registrato una temperatura intorno ai 39 gradi. Una volta acceso il secondo PC, con il passaggio del flusso video - senza registrazione attiva - la temperatura è salita sensibilmente, raggiungendo un picco di 62 gradi sul punto più caldo della cover frontale, in corrispondenza delle feritoie. Sul backplate la temperatura si è invece assestata intorno ai 54 gradi.

Iniziando a registrare il flusso video tramite il software 4K Capture Utility e con l’accelerazione GPU attiva, la termocamera non ha rilevato cambiamenti di temperatura sensibili. Anche andando a modificare le impostazioni di OBS e aumentando la qualità video, non notiamo differenze.

Senza copertura

Rimuovendo sia la cover sia il backplate, con la Elgato 4K60 Pro in idle, ossia con il secondo PC spento, abbiamo registrato una temperatura di circa 35 gradi. Accedendo il secondo PC, il flusso video in ingresso ha fatto alzare la temperatura a 75 gradi nel punto più caldo della parte frontale e a circa 64 gradi sul backplate.

Anche in questo caso, l'avvio della registrazione tramite 4K Capture Utility e il cambio di qualità video non hanno avuto conseguenze sulla temperatura, rimasta nel complesso stabile.

Conclusioni

La Elgato 4K60 Pro non ha mai mostrato segni di cedimento, e le prestazioni sono sempre state ottime. Le temperature sono sufficientemente buone, ma l’uso prolungato per diverse ore e la mancanza di un sistema di raffreddamento (attivo o passivo che sia) potrebbe farle salire a livelli allarmanti.

Se non si vogliono brutte sorprese, il nostro consiglio è quello di installare una ventola che risucchi l’aria calda intorno alla Elgato 4K60 Pro, in modo da contenere le temperature il più possibile. Se si vuole rimuovere la copertura per migliorare il raffreddamento basta togliere quattro viti e scollegare un cavo LED, quindi la procedura non è affatto complicata.

Questa Elgato 4K60 Pro è dedicata a streamer e Youtuber, ma il numero di persone che creano e usufruiscono di contenuti 4K è ancora relativamente piccolo.

Se si vuole acquisire il segnale di una console, la Elgato 4K60 Pro è adatta solamente per i possessori di PS4 Pro e Xbox One X, ma spesso i giochi su queste due piattaforme non superano i 30 FPS nemmeno a risoluzioni standard.

Per gli utenti PC invece è il prodotto perfetto se si vogliono creare contenuti a risoluzioni superiori al Full HD, soprattutto se si è in possesso di una configurazione doppia, dove un computer è dedicato unicamente all’acquisizione del segnale e allo streaming / registrazione.

Se non avete intenzione di creare contenuti in 4K a 60 FPS, non ha davvero senso acquistare questa Elgato 4K60 Pro. Certo, potreste usarla per il 1080p a 60 FPS, ma la qualità ci è sembrata la stessa di una Elgato HD60 Pro (che costa praticamente la metà), mentre per il 4K 30 FPS ci sono altre proposte, come la Blackmagic Intensity Pro 4K.

Se invece avete la specifica necessità di acquisire un segnale video in 4K 60 FPS, che sia per creare dei video di qualità su Youtube o per eseguire streaming, la Elgato 4K60 Pro è un vero affare in confronto alle alternative e fa il suo dovere egregiamente.