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a cura di Elena Re Garbagnati

Il modello che abbiamo ricevuto in prova ha una configurazione basata sulla CPU Core i7-7820HK, 32 GB di DDR4 2800 XMP, GPU Nvidia GeForce GTX1080 (overcloccata di fabbrica) con 8 GB di memoria, disco fisso da 1 TB a 7200 RPM e SSD PCIe da 256 GB. Così come configurato, nelle attività ordinarie l'Omen X è una scheggia e non ci sono problemi a tenere aperte anche 30 schede in Chrome con attività in backgound quali la scansione antivirus o la riproduzione in streaming di un video.

Il fatto che la CPU 7820HK sia sbloccata significa che può essere overcloccata, in questo caso tramite il software preinstallato Omen Control Center, in cui è presente anche un benckmark per appurare la stabilità del sistema. Il limite - dato che parliamo di un notebook - è la produzione di calore. Nel corso dei test abbiamo verificato che per default il moltiplicatore è impostato a 35x, e il margine di overclock - anche se sulla carta si potrebbe spingere il moltiplicatore fino al valore pazzesco di 80X - è limitato.

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Abbiamo provato con successo a portare il moltiplicatore a 37x (3,7 GHz) e a 39x (3,9 GHz) con il voltaggio a +0,510V, ma non siamo riusciti a salire di più ottenendo un incremento di prestazioni. Da notare che si può alzare anche la frequenza di un singolo core per volta.

Sia alzando il voltaggio a 1 V (si può arrivare fino a 2 V in linea teorica) sia portando la frequenza oltre i 4 GHz abbiamo registrato risultati più bassi di quelli ottenuti con le impostazioni standard. Il fatto è che man mano che sale la produzione di calore il sistema, per evitare danni, abbassa automaticamente la frequenza della CPU, con il risultato che spingendo troppo si finisce per avere prestazioni più basse invece che maggiori

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Per capire se l'overclock dà o meno i risultati sperati si può usare il benchmark incluso nell'Omen Center, l'Intel Extreme Tuning Utility (XTU): se i risultati scendono invece che salire si è andati troppo oltre. Nonostante la scala sia ampia, sconsigliamo vivamente di fare prove a fondo scala: nel migliore dei casi il notebook si spegne.

 

Con il benchmark sintetico Geekbench 4 senza overclock abbiamo registrato 15.025 punti, superiore a quello dell'Alienware 17 (14.154 punti con Core i7-7700HQ), all'MSI Titan (14.717 con Core i7-7700HQ) e all'Asus RoG G752VS (14,717 punti con Core i7-7820HK). In sintesi l'Omen X al momento è fra i notebook più veloci finora provati nell'uso generico.

Sul fronte dell'archiviazione dati l'Omen X dispone di uno degli SSD più veloci del momento, il Samsung PM961 che consente una velocità di lettura che oscilla fra 2300 e 2400 MB/s, e velocità di scrittura di circa 1150 MB/s. Le soluzioni più veloci sfruttano configurazioni in RAID 0. È quindi comprensibile che l'MSI Titan Pro con singolo SSD PCIe da 256 GB abbia totalizzato 391,5 MBps, l'Asus RoG con due SSD PCIe da 512 in RAID 0 sia volato a quota 727,04 MBps, l'Alienware 17 con singolo SSD abbia totalizzato 246,5 MBps, e l'Omen X si sia inserito fra l'Alienware e l'MSI con 392,6 MBps. Ricordiamo che il nostro test comporta la duplicazione di 4,96 GB di file multimediali misti.

 

L'elaborazione delle immagini è affidata al chip Nvidia GeForce GTX 1080 che secondo il produttore è overcloccato di fabbrica. Con GPU-Z abbiamo appurato che il clock della GPU è di 1.582 MHz, contro un valore dichiarato da Nvidia di 1.556 MHz. Il Boost è di 1.771 MHZ, contro un valore dichiarato di 1.746 MHz. Identica invece la frequenza della memoria, 1.251 MHz.

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I valori di riferimento si trovano a questa pagina del sito di techPowerUp, dov'è segnalato anche che hanno gli stessi valori della 1080 installata sull'Omen X anche quelle presenti sui prodotti Alienware e MSI. In buona sostanza, se da un lato è vero che la GPU è overcloccata di fabbrica, è anche vero che parliamo di un overclock di meno di 30 MHz, che non comporta certo un salto apprezzabile di prestazioni.

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Il problema è sempre lo stesso: il margine di manovra nei notebook è risicato perché la gestione del calore all'interno della base è un problema. Pur avendo a disposizione chip che permettono sulla carta di innalzare tantissimo le prestazioni, per restare entro limiti accettabili di sicurezza - ossia per non fare danni - la manovra di intervento deve essere minima.

Detto questo, parlando di notebook le prestazioni che abbiamo registrato con i giochi sono eccellenti. A parlare non sono tanto i 15.409 punti del benchmark sintetico 3DMark FireStrike, quanto il gameplay, che con quasi tutti i titoli si è attestato sopra ai 100 frame al secondo.

 

Con il benchmark di BioShock Infinite con risoluzione Full HD e impostazioni Ultra l'Omen X ha totalizzato 151 FPS, con quello di Rise of the Tomb Raider è volato a 109 FPS. Più bassi, ma comunque eccellenti, i risultati con The Witcher 3 (65 FPS) e Hitman (76 FPS). Per raffronto, il Titan Pro con Rise of the Tomb Raider a impostazioni Very High ha sfornato 64 FPS, l'Alienware 17 61 FPS. Con Hitman il Titan Pro è arrivato a 83 FPS, l'Alienware ha fatto di meglio con 116 FPS. L'Asus RoG aveva una GTX 1070 quindi va da sé che i risultati fossero più bassi.