Piattaforma Intel Grantley

Intel ha presentato la gamma Xeon E5-2600 V3 basata su Haswell-EP. Una famiglia di processori a 22 nanometri con 18 core e un massimo di 45 MB di cache L3. Ecco i test.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Piattaforma Intel Grantley 

Oltre alle nuove CPU Haswell-EP, c'è altro di cui parlare: la piattaforma Intel Grantley. Ecco le guide di riferimento che coprono i punti base:

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Ci sono diversi cambiamenti "evoluzionari" di cui tenere conto, ma forse il più grande è il supporto di memoria di Grantley. Le ultime quattro generazioni di piattaforme server, a partire da Nehalem-EP, usavano RAM DDR3, con vari sforzi per ridurre consumi o incrementare la densità. Le DIMM DDR4 registered offrono questi miglioramenti aumentando inoltre il throughput per canale.

I server sono spesso dotati di molta RAM per gestire più macchine virtuali o persino per espandere lo spazio disponibile per applicazioni di archiviazione in memoria come memcached o redis. Tutto questo, solitamente, richiede più DIMM per canale, imponendo un penalty sul data rate di picco che è possibile raggiungere. Lo standard DDR4 è stato progettato per ospitare più DIMM all'interno di una configurazione senza i penalty prestazionali sofferti dalle DDR3. E dato che le nuove memorie operano con una tensione inferiore persino rispetto alle DDR3L, l'efficienza energetica è nel codice genetico delle specifiche.

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Il supporto di memoria è un prodotto del controller integrato nella CPU: non tutte le funzioni di un sistema sono integrate nei processori, almeno non ancora. Avete bisogno di un PCH (platform controller hub) per gran parte della connettività con le periferiche e l'I/O. Il PCH Wellsburg, come abbiamo visto con il già noto X99 Express, espone 10 porte SATA 6 Gbps. Si tratta di un aggiornamento importante rispetto alle piattaforme Xeon E5-2600 v1 e v2, focalizzate sull'aggiunta di connettività SAS. Intel sta chiaramente prendendo una direzione diversa che coincide con l'introduzione degli SSD NVMe. Siamo davvero felici per il maggiore supporto SATA, che è un bene per gli SSD a basso costo e dischi meccanici tradizionali. L'archiviazione ad alte prestazioni si sta spostando verso il bus PCIe.

Le altre caratteristiche includono sei porte USB 3.0 e otto connettori USB 2.0, utili per velocizzare l'accesso KVM e l'avvio accelerato da una chiave d'installazione USB interna VMware ESXi. Diverse piattaforme che abbiamo visto in laboratorio sono infatti solo USB 3.0. Si tratta di un cambiamento rilevante rispetto alle precedenti generazioni limitate allo standard 2.0.

Le CPU hanno ancora 40 linee PCI Express 3.0, divisibili in diverse configurazioni. Si tratta di una caratteristica comune sui processori della gamma –EP. Con la connettività di rete più veloce e un rinnovato focus sull'archiviazione flash PCIe, tutta questa connettività dovrebbe essere messa a frutto.

Durante l'articolo vedremo come i consumi cambiano con Haswell-EP. La chiave è che la regolazione della tensione è sul package e il controllo dello stato P è più preciso. Come abbiamo visto sui desktop, questo porta a minori consumi in idle. A differenza di Haswell nella forma mainstream, Haswell-EP ha fino a 4,5 volte i core di calcolo in più e più di cinque volte la cache di ultimo livello. In configurazioni dual-CPU l'effetto dei risparmi energetici per macchina raddoppiano.

La nostra opinione è che il cambiamento più interessante della piattaforma coinvolga la rete, con il controller 40 GbE Fortville...