Recensione MacBook 2017 con CPU Intel Kaby Lake

La nuova versione del notebook ultrasottile Apple MacBook all'apparenza non è molto differente, ma in realtà ci sono tante piccole novità.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

‎Quando Apple ha presentato il nuovo MacBook da 12 pollici nel 2015, ha ridefinito ancora una volta l'idea di portatile ultraleggero. Aveva un display Retina molto sottile, tasti con nuovo meccanismo a farfalla, trackpad con supporto alla tecnologia Force Touch, lunga autonomia, sistema di archiviazione veloce e una sola porta USB-C.

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‎Due anni più tardi però il ‎‎MacBook Pro‎‎ ha adottato gran parte delle stesse caratteristiche, aggiungendo due o quattro USB-C ‎‎e‎‎ Thunderbolt 3, oltre a un display notevole soprattutto per l'ampio gamut colore, la Touch Bar e il sensore Touch ID, il tutto offerto allo stesso prezzo di partenza del MacBook. Come fare dunque a rivalutare il MacBook da 12 pollici? La risposta sta nei piccoli aggiornamenti introdotti, che fanno però una grande differenza, a partire dai nuovi processori Intel Kaby Lake, una nuova configurazione con un maggior quantitativo di RAM e una tastiera "rubata" al fratello maggiore.

Usabilità, tastiera e touchpad

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Il design del MacBook da 12 pollici non è cambiato dalla sua introduzione nel 2015.  ‎La scocca resta sempre di altissima qualità, un blocco deliziosamente leggero, sottile e incredibilmente solido di alluminio anodizzato, con un peso inferiore al chilo e uno spessore di 13,1 mm.‎

Tra le opzioni colore, oltre al Silver e allo Space Grey troviamo anche le versioni Oro e Oro Rosa, che si richiamano a quelle dell'iPad Pro. La cornice del display invece resta nera e non altrettanto sottile quanto quella di altri competitor come ad esempio l'XPS 13. Anche la webcam è ancora ferma a una risoluzione 480p.

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Quando debuttò nel 2015 con una sola porta USB-C il MacBook sollevò diverse perplessità. A due anni di distanza la porta USB-C resta ancora unica ma se per molti utilizzatori tradizionali si tratta di un grosso limite per la generazione cresciuta con l'iPad e abituata alla semplicità non si tratta di un compromesso ma di una caratteristica. Insomma, rappresenta ancora un limite, ma pian piano ci si sta abituando, ed è abbastanza scontato pensare che il futuro, vicino o lontano che sia, porterà ad eliminare totalmente i cavi.

Il MacBook da 12 pollici è dotato di un cavo e di un alimentatore da 29 Watt e può quindi essere ricaricato come un iPad, collegandolo a una presa di corrente a muro. Inoltre è anche possibile trasferire dati a 5 Gbps via USB o Ethernet, con un adattatore, o pilotare uno schermo esterno tramite un cavo HDMI 1.2 e ovviamente, ancora una volta, con un adattatore.

Abbiamo fatto una piccola indagine tra i possessori di MacBook per capire quanto una sola porta sia limitante.  Molti ci hanno confidato che riescono a vivere tranquillamente con una sola porta USB-C e di non aver avuto quasi mai necessità di utilizzare gli adattatori, almeno dopo aver passato diverse settimane a trovare soluzioni alternative alle loro necessità. Altri invece hanno affermato di poter vivere meglio se il MacBook avesse due porte USB-c anziché una sola. Insomma, è praticamente impossibile sperare che Apple inserisca nuovamente altri connettori, ma almeno un paio di porte USB-C sarebbero una scelta azzeccata.

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Quando il 3D Touch sbarcò per la prima volta sui portatili Apple proprio con il MacBook, portò con sé la promessa di un nuovo tipo di interazione con l'interfaccia, promessa che non si è mai realizzata pienamente. Anzi molti disabilitano totalmente questa funzione. Questo però non vieta al Force Touch Trackpad del nuovo MacBook di essere il migliore mai realizzato. Da spento, la sensazione che sia un blocco unico col resto della scocca e che non abbia alcun movimento meccanico può risultare destabilizzante, ma una volta acceso vi accorgerete che non soltanto cliccare è altrettanto facile che su un trackpad normale ma è anche meglio, perché la precisione del feedback è molto elevata.

Per quanto riguarda la tastiera, presenta ancora una volta i tasti con meccanismo ‎a farfalla messi a punto per il primo MacBook e qui presenti nella versione avanzata mutuata dal MacBook Pro. Anche qui vale lo stesso discorso del Force Touch. Se siete abituati a una tastiera con meccanismo a forbice avrete bisogno di alcune ore di pratica per abituarvi alla tastiera del MacBook, che ha un'escursione molto breve. Potreste anche non abituarvici mai o al contrario innamorarvene subito. Se state valutando di acquistare un MacBook fareste meglio a provare un po' la tastiera prima di prendere una decisione.

Schermo

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Lo schermo utilizzato dal MacBook è un Retina da 12 pollici 16:10 con risoluzione di 2304 x 1440 pixel e densità pixel di 226 PPI. Lo schermo come da tradizione Apple non è di tipo touch, inoltre Apple non ha portato su questo Retina il supporto alla gamma colore estesa DCI-P3 presente invece sui nuovi MacBook Pro, che è forse l'unico vero limite. ‎La gamma colore più ampia infatti rende rossi e verdi più luminosi e profondi e una volta che ci si è abituati ad utilizzarla su un iPhone, iPad, iMac o MacBook Pro di ultima generazione, la si vorrebbe anche sul MacBook da 12 pollici.

Prestazioni

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Il modello oggetto di questa prova è configurato con un processore Intel Core m3 da 1.2 GHz, 8 GB di RAM e SSD da 256 GB. Il benchmark sintetico Geekbench 4 restituisce i seguenti punteggi: 6738 in multi-core e 3317 in single core, quanto basta per fare meglio rispetto alla versione 2016 equipaggiata con CPU Intel Skylake Core m3, che aveva fatto registrare rispettivamente un punteggio di 5126 e 2686. Il nuovo Kaby Lake inoltre sembra essere competitivo anche nei confronti del top gamma Skylake dello scorso anno, Core m7, che ha raggiunto 6481 punti in multi-core e 3279 punti in single-core. Tuttavia non è abbastanza per mettere sotto il SoC Apple A10X presente nei nuovi iPad Pro, che con Geekbench 4 fa segnare rispettivamente 9299 e 3935 punti.

Ovviamente i benchmark non sono sintomatici delle prestazioni che potremo riscontrare nell'utilizzo quotidiano, ma restituiscono una buona idea di quello che è possibile fare. Il MacBook 12 coi nuovi processori Kaby Lake sembra dunque aver avuto un boost prestazionale, garantendo una buona produttività persino con la configurazione base.

Configurazioni

Sul sito ufficiale Apple ci sono 5 allestimenti del MacBook tra cui scegliere. Chassis e schermo sono ovviamente sempre gli stessi, cambia invece la dotazione hardware. Oltre al Core m3 infatti l'utente può eventualmente montare una CPU Intel Core i5 da 1.3 GHz o un Core i7 da 1.4 GHz, affiancandoli a 8 o 16 GB di memoria e a un SSD da 256 GB su scheda PCIe. Chi invece vuole la versione con 512 GB di spazio di storage invece può scegliere soltanto tra il Core i5 e il Core i7, sempre con 8 o 16 GB di RAM. I prezzi per le due configurazioni di base partono rispettivamente da 1549 e 1849 euro.

Conclusioni

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Il nuovo MacBook da 12 pollici potrebbe sembrare ancora una volta un iPad travestito da Mac, piccolo e ultra leggero com'è e con una sola porta USB-C. Tuttavia la maggior potenza di calcolo messa a disposizione dalle CPU Kaby Lake e la possibilità di salire fino a 16 GB di RAM, oltre alla tastiera rinnovata e a soluzioni di archiviazione ancora più performanti, ne fanno un MacBook a tutti gli effetti. La versione 2017 è ormai matura e potrà soddisfare le esigenze di ogni utente, con l'unica eccezione di chi lavora in ambito creativo e ha bisogno di una soluzione diversa, come il MacBook Pro, che offra ancora più potenza e uno schermo più grande.

Se invece per voi portabilità e autonomia sono fondamentali, anche a costo di sacrificare un po' le prestazioni, e volete spendere meno allora la soluzione che fa per voi è il MacBook Air, che costa anche decisamente meno e offre sempre tutta la flessibilità di Mac OS.


Tom's Consiglia

Se non siete tra quanti sono soddisfatti dell'unica porta USB-C del MacBook, potrebbe servirvi un hub, come questo di Mokin ad esempio.