Overclock, rumorosità, temperatura e consumi

Powercolor usa un sistema ibrido aria-liquido per la sua Devil R9 390X 8GB. In che modo questo dissipatore impatta su prestazioni, raffreddamento e rumorosità?

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a cura di Tom's Hardware

Prima di approfondire la nostra esperienza di overclock dobbiamo dire che quello testato non è stato il nostro primo sample di Powercolor Devil R9 390X. Mesi fa arrivò in laboratorio una scheda di pre-produzione con un BIOS anch'esso non ultimato che impattava sulla frequenza - la scheda non operava alle frequenze pubblicizzate con artefatti a schermo così evidenti da rendere la piattaforma di test inutilizzabile.

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PowerColor ci ha mandato un secondo sample con lo stesso BIOS, ma l'azienda ci ha fornito anche un firmware aggiornato per effettuare il flash della scheda. Dopo aver scritto il file sulla scheda abbiamo continuato a osservare rilevanti problemi visivi. Powercolor ci ha suggerito che poteva trattarsi di un problema con il software installato e ci ha raccomandato di usare Display Driver Uninstaller. Dopo che l'utility ha rimosso tutti i file rimanenti di AMD e Nvidia, abbiamo reinstallato i Catalyst 15.7.1 senza fortuna.

Così cercando di approfondire quale fosse il problema abbiamo scoperto che il cavo DisplayPort era la sorgente di tutti i mali. Per i test usiamo uno schermo Samsung U28D590D 4K e per una qualche ragione a noi sconosciuta il cavo in bundle non digerisce la soluzione di Powercolor.

Overclock

Nulla - oltre le specifiche indicate di fabbrica – è garantito, ma i produttori non realizzano soluzioni con raffreddamenti estremi per puro divertimento. Si aspettano che qualcuno le spinga al limite.

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Per prima cosa abbiamo fatto girare 3DMark per avere un punteggio di base della Devil R9 390X. Stranamente abbiamo ottenuto un punteggio inferiore a quello ottenuto con la Nitro R9 390 di Sapphire. Poi abbiamo aperto MSI Afterburner e aumentato il power limit portandolo al massimo. Abbiamo svolto nuovamente il test per assicurarci che non causasse instabilità. Il risultato ottenuto è stato lo stesso e non abbiamo osservato artefatti a schermo.

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A incrementi di 10 MHz abbiamo portato la GPU a 1160 MHz. Non è certo un overclock molto elevato, ma si tratta pur sempre di prestazioni gratuite in più. Quando hanno iniziato a comparire gli artefatti abbiamo riportato la frequenza a livello di default per assicurarci che la GPU non fosse danneggiata. Durante il test successivo abbiamo osservato artefatti molto evidenti, quindi abbiamo interrotto immediatamente il benchmark.

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Al momento di verificare le impostazioni di Afterburner abbiamo scoperto che ritornare alla frequenza di default aveva incrementato la tensione del core di 100mV. Il BIOS che accompagnava la scheda sembrava avere un bug. Fortunatamente non si è trattato di un danno permanente. La stabilità è stata ripristinata abbassando la tensione. Successivamente abbiamo riscontrato che reinserire la scheda risolve anche il problema della tensione.

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Un ulteriore test ci ha portato a stabilire, stavolta con certezza, che la frequenza stabile più alta era 1160 MHz. Aumentare leggermente la tensione ci avrebbe aiutato un pochino, ma dopo averci pensato bene e aver rischiato in precedenza, abbiamo deciso di non tentare la fortuna.

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La memoria sul nostro sample aveva una frequenza di 1525 MHz. Questa particolare scheda non si è dimostrata molto incline a digerire una frequenza maggiore sulla memoria; oltre 1545 MHz lo schermo ha iniziato a mostrarci quadrati verdi. Ovviamente questo non è il tipo di overclock che ci aspettavamo da una scheda con questo tipo di raffreddamento.

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Rumorosità

Solitamente riportiamo le misure di rumorosità prese dal retro della scheda a 5 cm di distanza. In questo caso però abbiamo pensato fosse necessario mostrare due letture, in quanto una non avrebbe dipinto l'intero quadro. Sarebbe stato ingannevole mostrare solo i livelli di rumorosità in prossimità della GPU sotto liquido, specialmente quando la maggior parte del suono arriva dalla ventola sul radiatore.

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Le letture dal retro della scheda rientrano nello stesso intervallo di gran parte dei concorrenti, anche se in idle la ventola da 12 cm della Devil R9 390X non si ferma come avviene con molte altre schede.

Le misure dal radiatore sono molto più alte. La ventola spinge un buon flusso d'aria ma nel farlo genera molto più rumore. Abbiamo preso una lettura accanto alla scheda video nel case ed era persino più alta. Durante il gameplay il fonometro ha registrato 62,5 dB davanti alla ventola della scheda. A 5 cm di distanza abbiamo registrato 37 dB.

Temperature

Non c'è dubbio che la R9 390X Devil sia tra le schede più fresche che abbiamo mai testato. Il sistema di raffreddamento ad anello chiuso è più efficace nel dissipare il calore della GPU rispetto alla tradizionale accoppiata costituita da radiatore e ventola.

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Il grafico conferma le nostre ipotesi: il dissipatore a liquido fa bene il suo lavoro. Anche dopo 10 minuti sotto pieno carico la temperatura è solo alcuni gradi più alta rispetto al punto di partenza. La R9 390X si è assestata attorno ai 55 °C, anche dopo l'overclock.

Consumi

Non sorprende che le GPU AMD siano affamate di energia. La Devil R9 390X usa uno dei chip grafici più potenti dell'azienda, per giunta overcloccato. C'è anche una pompa di cui tenere conto, che consuma energia. Chiaramente questa non è una scheda pensata per essere efficiente.

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La R9 390X è in cima alla nostra classifica. Il consumo di picco nel test più probante non è alto quanto quello della Fury, ma con un carico gaming (più realistico) la R9 390X usa quasi 20 watt in più. Persino il consumo in idle è 10 watt più alto rispetto alla R9 390. Applicando l'overclock la differenza è ancora maggiore.