Usabilità

Recensione – Test di Surface Pro 3, il tablet Windows al top di gamma con tastiera magnetica per la produttività.

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a cura di Elena Re Garbagnati

voto5

Qualità costruttiva

Il primo merito da riconoscere a Microsoft è quello di avere realizzato un prodotto più sottile e leggero rispetto al suo predecessore, nonostante lo schermo sia aumentato di dimensioni passando da 10,6 a 12 pollici. Non cambiano i materiali costruttivi: ritroviamo il rivestimento esterno in lega di magnesio con bordi smussati. Però c'è una fessura larga 1 millimetro che corre lungo tutto il lato superiore e per metà di quelli laterali, che promette di garantire una migliore circolazione dell'aria e quindi evitare il calore eccessivo che si sviluppava con i predecessori, soprattutto con il primo modello. 

Microsoft ha inoltre riprogettato il sostegno posteriore. Surface Pro 2 ne aveva uno che si poteva regolare solo in due posizioni: a 24 gradi e a 40 gradi, mentre quello del Pro 3 può essere regolato a piacimento in qualsiasi posizione compresa fra 30 e 50 gradi. La cerniera adottata sembra ottima: oppone una discreta resistenza alla pressione in modo da scegliere il posizionamento ideale, per poi non spostarsi minimamente quando si usa il tablet appoggiato a un piano rigido o sulle gambe.

Altro particolare da notare è che il pulsante Windows è stato spostato dal lato lungo inferiore della cornice (Surface Pro 2) a quello più corto. Sicuramente Microsoft ha condotto degli studi sulla modalità d'uso degli utenti. Forse ha scoperto che il pulsante sul lato lungo era fastidioso perché lo si premeva accidentalmente impugnando il prodotto senza voler mettere le mani sulla fotocamera (al centro del lato lungo superiore opposto). Non ne abbiamo la conferma, ma l'idea ci piace.

Passiamo poi a peso e dimensioni, che come detto sono scesi: Surface Pro 3 da solo pesa 798 grammi, e con la Type Cover si sale a 1,088 chili.

Le misure sono di poco inferiori a quelle di Surface Pro 2: 29 x 19,8 x 0,9 centimetri, con la Type Cover si raggiunge uno spessore di 1,4 centimetri. Volendo cercare il paragone con altri prodotti, indicativamente Surface Pro 3 è più piccolo del Note Pro 12.2, del Dell XPS 11 e del MacBook Air 13.

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Un piccolo dettaglio riguarda la penna ottica in dotazione: non è previsto un alloggiamento in cui inserirla. Nella confezione c'è un anello adesivo da attaccare nella posizione che si preferisce. Un consiglio: anche se siete destrorsi e la posizione più comoda sembra essere il lato corto a destra, non mettetelo davanti all'unica porta USB perché non è la soluzione più comoda.

In ogni caso, anche se l'aggancio magnetico per la penna del precedente Surface non era l'ideale, nemmeno in questo caso Microsoft sembra aver trovato la soluzione ideale.

voto4

Tastiera Type Cover

Con Surface Pro 3 Microsoft ha annunciato anche una nuova Type Cover, che è l'accessorio davvero in grado di far fare a Surface il salto da tablet a notebook. Il più grosso - anzi l'unico - difetto è il prezzo di 134,99 euro. Considerato che Surface Pro 3 costa già tanto, a nostro avviso sarebbe stato opportuno fornire la tastiera in bundle: è un accessorio che si rivela indispensabile nell'ottica della produttività su cui Microsoft insiste. Inoltre, riallacciandoci al costante paragone che l'azienda di Redmond fa con i notebook, ci permettiamo di ricordare che nei portatili (che costano decisamente meno) la tastiera non è un optional.

Detto questo, potete sceglierla rossa, viola, blu, nera o turchese, ha un piano d'appoggio rigido che permette di digitare i testi senza troppi rimbalzi – anche se non si arriva comunque alla solidità della struttura di una base per notebook o di una tastiera dock con magari disco fisso e batteria integrati.

La parte interessante è che è stato riprogettato l'aggancio magnetico, che adesso ha anche il "risvolto": come avveniva anche con il modello precedente, basta avvicinare la tastiera a Surface Pro 3 per attivare l'aggancio magnetico, che è praticamente automatico. In questo modo potete digitare testi su una scrivania, richiudere la tastiera sul display per proteggerlo durante il trasporto e via dicendo.

Per toglierci una curiosità abbiamo provato a sollevare Surface per la tastiera come si farebbe con qualsiasi notebook: posto che sconsigliamo di farlo viste le cifre in ballo, è da notare che il primo livello di aggancio ha tenuto. Anzi, stando fermi non si sgancia, mentre facendo oscillare il prodotto come se si stesse camminando dopo un po' il collegamento cede: tenuta molto buona comunque. 

Da notare il trattamento antiscivolo sul fondo che evita di "portare a spasso" il tablet con una digitazione troppo decisa, cosa che abbiamo purtroppo verificato con altri prodotti.

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C'è poi un secondo livello di scatto, che si attiva alzando leggermente la parte alta della tastiera. I primi 2,2 centimetri si attaccano (sempre mediante un magnete) alla cornice del tablet portando due vantaggi. Il primo è che la tastiera si solleva di 2 centimetri nella parte alta assumendo un'inclinazione più ergonomica: se dovete digitare per ore è una soluzione comoda.

Il motivo per cui Microsoft ha avuto questa idea tuttavia è un altro: consentirvi di usare il portatile tenendolo appoggiato sulle gambe, per esempio in treno, su una panchina al parco e in qualsiasi situazione non ci sia un piano d'appoggio. Riconosciamo che con i notebook è un tipo d'uso frequente, con i tablet non si riesce a simulare, a meno di non scegliere una soluzione con tastiera dock simile alla base "vera" di un notebook.

Quanto alla qualità di digitazione, lo spessore non proprio a sottiletta ha permesso l'installazione di tasti tutto sommato confortevoli, con una corsa accettabile. Certo, non è la migliore tastiera sul mercato, ma non è peggio di quelle della maggior parte delle soluzioni dock. Da notare che questa tastiera è anche retroilluminata. Le sbavature sono poche ma ci sono: mancano i comandi a tastiera per regolare volume e luminosità dello schermo, e non c'è spazio attorno alle frecce direzionali.

Ricordiamo infine la presenza del touchpad sul poggiapolsi: misura 8,8 x 4,5 centimetri, ossia sfruttando tutto lo spazio a disposizione, e non è corredato dai pulsanti di selezione: per attivarne le funzioni basta premere gli angoli in basso. Considerata la presenza del touchscreen e della penna il suo ruolo diventa decisamente marginale: poco male, perché non è estremamente preciso, serve giusto per chi è abituato a usarlo.

voto3,5

Penna

La penna è uno degli elementi su cui Microsoft punta maggiormente, per questo l'azienda ha cestinato il modello in plastica che veniva abbinato a Surface Pro 2 a favore di uno in metallo che pesa 18 grammi compresa la batteria AAAA necessaria per alimentarla. Ha un diametro di 0,9 centimetri, supporta 256 livelli di pressione e premendo il pulsante viola in cima attiva automaticamente One Note per prendere appunti al volo senza bisogno di navigare fra i menu.

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Non è difficile ottenere tratti più sottili o più corposi, e assicura una buona scorrevolezza. Microsoft ha promesso in futuro nuove applicazioni per la Stylus: aspettiamo con curiosità. 

voto3

Connettività

In questo comparto non ci sono novità da segnalare: come il Pro 2, Surface Pro 3 ha solo due porte: una USB 3.0 e una mini Display Port, che questa volta sono disposte sul lato destro, insieme a connettore magnetico di alimentazione. Il pulsante di accensione è invece nell'angolo del lato superiore, mentre i controlli per il volume sono sul lato sinistro. 

voto5

Schermo

Il display è una delle novità di maggiore sostanza di Surface Pro 3. Ha uno schermo più grande del predecessore (12 pollici contro 10), a una risoluzione di 2160 x 1440 pixel, contro i 1920 x 1080 pixel di Surface Pro 2. La risoluzione non è eccezionale per la categoria tablet, mentre è tuttora fra le più elevate in ambito notebook. L'aspetto apprezzabile è il form factor in 3:2, che è inusuale ma che tutto sommato consente una buona leggibilità dei contenuti, senza sforzare troppo la vista.

La luminosità di 314 candele al metro quadro è nella media dei tablet e superiore a quella che di solito si misura con i notebook. L'effetto a specchio non risparmia nemmeno in questo caso, del resto sappiamo che è una delle maggiori controindicazioni degli schermi touch. Almeno con una luminosità elevata si riesce a compensare in parte il fastidio e a leggere lo stesso quanto visualizzato. 

 

L'analisi statica dello schermo mostra che il pannello montato da Microsoft è effettivamente di ottima qualità: i requisiti minimi dello standard sRGB sono pienamente soddisfatti e in molti casi superati. Inoltre lo scostamento dai valori standard di Gamma e DeltaE Medio è irrisorio: in sostanza non perderete nessun dettaglio nella visualizzazione delle immagini.