Stato attuale e limitazioni

Avrete di certo sentito parlare della tecnologia RFID (radio frequency identification technology), e delle meraviglie che può fare nei campi della gestione del lavoro, del magazzino, dell'inventario, della catena di montaggio, e delle operazioni di logistica. Questa tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, e questo è un buon momento per capire meglio di cosa si tratta.

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a cura di Tom's Hardware

Stato attuale e limitazioni

C'è, in ogni caso, tutta una serie di ostacoli da affrontare: gli alti costi di hardware e software, dati scarsi quanto alla resa degli investimenti, lettori poco precisi, e solo uno sparuto gruppo di tecnici in grado di installare e gestire un sistema. La tecnologia RFID, certamente, può essere molto "schizzinosa", quanto ai fattori da cui dipende: la collocazione dei chip, il tipo di prodotto e anche l'ambiente in cui è immagazzinato.

Non è certo una tecnologia molto versatile: un sistema montato, per esempio, per un negozio che vuole tracciare le vendite dei DVD sarà molto diverso da quello montato per una compagnia che fa trasporto pesante su gomma, quindi adattare un sistema esistente ad un fine diverso sarebbe quasi impossibile.

Installare e mettere in funzione un sistema RFID presenta sempre molte difficoltà: la fisica dei metalli, l'accuratezza delle letture, la formazione del personale e la gestione dei dati sono tutti aspetti da considerare con attenzione.

Un portale RFID con la copertura

Non sorprende, quindi, che la tecnologia RFID non abbia ancora sfondato. Un'indagine dell'Associazione delle Industrie della Tecnologia di Calcolo ha rivelato, infatti, che solo un terzo degli operatori del settore aveva adottato questa tecnologia, circa un anno fa.

Una delle ragioni principali sta nei costi. Rispetto al prezzo iniziale, un dollaro al chip, i prezzi sono scesi molto, ma siamo ancora lontani dalla soglia ideale dei cinque centesimi. Ai prezzi attuali, ha senso piazzare i cerotti solo su prodotti che hanno alti margini, o su quelli molto costosi, piuttosto che, per esempio, sulle caramelle.

Poi ci sono i lettori, che partono dai 3000 dollari, compresa installazione e calibrazione. Le spese per il software e l'integrazione nel sistema partono dai 25000 dollari, e, in base alla complessità del lavoro richiesto, possono arrivare a cifre a sei zeri. A tutto questo si aggiungono i costi di gestione e manutenzione: a conti fatti, la bolletta può essere davvero molto salata.

Secondo il Dr. Sanjay Sarma "la vera sfida è sul piano umano, e riguarda i processi. Bisogna capire che cosa fare con questi chip, e la risposta non è facile. Si tratta di uno strumento potente, per tracciare i movimenti dei beni. Abbiamo già dei processi per fare questo lavoro, ma ne cerchiamo di nuovi e migliori. Ma i cambiamenti, a volte, sono difficili da accettare".

L'interno del portale RFID ha spazio per i lettori e le antenne.