Scelta dei core più veloci nei Ryzen 3000, Windows funziona bene secondo AMD

AMD modificherà Ryzen Master affinché la selezione dei core preferiti e più veloci ricalchi più da vicino quella operata da Windows 10.

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a cura di Manolo De Agostini

In un post su Reddit, AMD fa chiarezza su come Ryzen Master e Windows 10 identificano e sfruttano i core più veloci all’interno delle CPU Ryzen. L’intervento si è reso necessario per dissipare i dubbi degli appassionati, che avevano notato alcune discrepanze nel funzionamento del software di AMD e del sistema operativo Microsoft.

Alcuni pensavano che Ryzen Master avesse un problema, altri ritenevano che il problema fosse Windows 10. In sintesi, nessuna delle due posizioni è interamente sbagliata, ma ciò non significa che ci sia un problema.

Partiamo proprio dall’affermazione finale di AMD: “Windows e Ryzen Master funzionano entrambi correttamente nell’identificare i core più veloci della CPU. La classifica prestazionale dei core è stabilita in fabbrica e riportata nel firmware, ed entrambe le fonti attingono da lì. Windows e Ryzen Master hanno però obiettivi prestazionali sostanzialmente differenti nell’identificare i core più veloci, cosa che può portare al sorgere di una discrepanza. Abbiamo intenzione di allineare Ryzen Master con Windows per alleviare la confusione”.

Tutto bene quel che finisce bene quindi, ma se v’interessa approfondire, continuate a leggere. Ryzen Master classifica i core della CPU in modo diverso da come li indica la funzionalità CPPC2 (Collaborative Power and Performance Control 2) dei Ryzen 3000. Mentre il software di AMD indica che un particolare core è oggettivamente il più veloce in assoluto, lo scheduler di Windows non sceglie quale core usare solo in base a quello. Invece seleziona il core più rapido accompagnato da un altro core veloce quasi quanto il primo nello stesso CCX.

La ragione di questo comportamento si riconduce al fatto che lo scheduler di Windows vuole avere due core su cui suddividere le operazioni single-thread, in modo da poter far passare il carico tra i due core al fine di gestire le temperature e altre variabili per assicurare che ognuno dei due core si spinga alle frequenze più alte possibili.

I due core selezionati devono far parte dello stesso CCX perché altrimenti emerge troppa latenza nel passaggio dell’operazione tra i due, andando così a mitigare o azzerare i benefici di tale funzionamento. Qualcuno di voi ora giustamente si starà chiedendo: perché Windows non sceglie semplicemente il core più veloce, e poi il secondo più rapido nello stesso CCX?

AMD fa un esempio per spiegarlo: “Prendiamo un’ipotetica CPU AMD a 16 core e scegliamo alcuni core. Core 0 e Core 1 nel primo CCX del primo die possono spingersi a 2,2 GHz e 2,15 GHz, rispettivamente, per una frequenza media di 2,175 GHz. Core 13 e 15 nel secondo CCX sull’altro die possono spingersi a 2,25 GHz e 2,05 GHz, rispettivamente, per una media di 2,150 GHz. Core 0 e 1 sarebbero i core preferiti da CPPC per Windows, mentre Ryzen Master assegnerebbe la stella d’oro a Core 13. Core 13 potrebbe essere il core più veloce nel chip, ma potete vedere che non è la selezione più veloce in generale per il boost automatico. Accoppiare il Core 13 al Core 0 teoricamente restituirebbe la frequenza media più alta, ma questa potrebbe essere compensata dall’attraversamento dei confini del CCX”.

AMD consiglia a tutti i suoi utenti di dotarsi di qualsiasi versione di Windows 10 dalla May 2019 in poi e tenerla aggiornata, scaricare i driver del chipset distribuiti dal 7 luglio in poi, aggiornare il BIOS dagli AGESA 1002 in poi. In questo modo la selezione dei core più veloci dovrebbe funzionare come da previsioni.

L’azienda aggiunge che qualora qualcuno volesse togliersi ogni dubbio, può forzare le seguenti impostazioni da BIOS: Global C-States, CPPC, CPPC Preferred Core(s). Sono tutte disponibili nel menu AMD CBS che dovrebbe essere presente “virtualmente su qualsiasi motherboard”. “La nostra linea ufficiale per questi parametri è auto o attivo di default, ma è un passo che potete fare con molta cautela”. Come dire, non sbatteteci troppo la testa.

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