Server ARM: una specifica per dare battaglia ai chip x86

Si chiama Server Base System Architecture ed è una specifica creata da ARM e i suoi partner per rendere la creazione dei server con SoC a 64 bit più semplice.

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a cura di Manolo De Agostini

La scalata di ARM al settore server, da molti profetizzata, al momento rimane un'ipotesi e non un fatto. C'è grande interesse da parte delle aziende che producono SoC in diversi ambiti, dal mobile al networking, senza contare la discesa in campo di AMD con l'Opteron A1100 (qui i dettagli).

Finora ogni sviluppo però non è stato coordinato, cioè non ha seguito regole prestabilite utili per far crescere un ecosistema omogeneo. Si usavano infatti una varietà interrupt controller, implementazioni delle unità floating point differenti e così via, creando un miscuglio di hardware che per funzionare aveva bisogno di software e kernel molto personalizzati.

Così ARM, per facilitare il compito a tutti gli attori del settore server, ha annunciato nei giorni scorsi la specifica "Server Base System Architecture" (SBSA). L'obiettivo è standardizzare il modo in cui i SoC ARM lavorano con il software a basso livello, stimolando la creazione di una più ampia selezione di applicazioni compatibili con l'architettura ARMv8 a 64 bit. La nuova specifica è stata sviluppata con l'aiuto di molte aziende del settore software come Canonical, Citrix, Linaro, Microsoft, Red Hat e SUSE, ma anche (Dell e HP) e produttori come AMD, Cavium, Applied Micro e Texas Instruments.

Se tutti seguiranno la specifica, i "consumatori e sviluppatori avranno la coerenza e la prevedibilità di cui hanno bisogno, eliminando differenze in aree come la device enumeration e il processo di avvio", sottolinea ARM. Un'architettura di sistema "sufficientemente standard" permetterà a una singola immagine di un sistema operativo di funzionare su tutto l'hardware aderente alla specifica.

Entrando nella parte tecnica, val bene citare alcuni punti della specifica: tutte le CPU devono avere estensioni Advanced SIMD e di crittografica; i controller USB 2.0 devono essere conformi a EHCI 1.1, 3.0 e XHCI 1.0, mentre i controller SATA a AHCI 1.3; il sistema deve usare timer generici (definiti da ARM); il numero massimo di CPU in un sistema è otto.

Insomma, tante cose che serviranno a rendere i server ARM una vera opzione alle soluzioni x86. Ovviamente all'interno della specifica ci sono diversi livelli di standardizzazione, che lasciano quindi un po' di flessibilità. Nel corso del 2014, probabilmente, assisteremo al debutto dei primi server ARM a 64 bit dato che i chip sono in fase di sampling.