Slackware 10.2

Per gli amanti di Linux e soprattutto per chi vorrebbe passare a questo sistema operativo ma non sa quale distro scegliere, abbiamo passato in rassegna tutte le versioni disponibili, sottolineando pregi e difetti.

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a cura di Tom's Hardware

Slackware 10.2

Slackware, la più antica distribuzione Linux ancora attiva,è nata all'inizio degli anni '90 ad opera di PatrickVolkerding, suo unico manutentore. È la distribuzione madre dimolte altre, RedHat e Suse comprese, e per molto tempo la bontàdi nuove distribuzioni è stata misurata in base alla loroSlackware-compatibilità. Nonostante tutto questo, Slackware èmolto diversa da tutte le altre distribuzioni, soprattutto in meritoal suo rispetto per la tradizione. Non ci sono tool di configurazionema, grazie all'ordine che regna in tutto il filesystem, si riescefacilmente a gestire il sistema modificando direttamente i file diconfigurazione. Si tratta, quindi, di una distribuzione per chi ha lostomaco forte.

L'installazione è molto spartana: il disco di installazionerichiede l'intervento dell'utente fin dall'inizio. Bisogna, infatti,scegliere anche che tipo di kernel utilizzare. Di solito èsufficiente premere invio per scegliere il kernel di default ma, sesi hanno periferiche SCSI oppure se si vuole il supporto ACPI perutilizzare le funzioni di risparmio energetico bisogna scegliere unkernel alternativo. Una volta avviato il disco occorre scegliere iltipo di tastiera e quindi effettuare un primo login. I primi comandiper l'installazione devono essere dati a mano: anche seguendo leistruzioni a schermo, è bene sapere bene cosa si sta facendo,soprattutto quando si tratta di creare le partizioni. Una voltaeffettuata la configurazione iniziale di rete e partizioni, si entranel programma di installazione vero e proprio: finalmente compaionodei menu con cui scegliere le partizioni da utilizzare, quali equanti pacchetti installare, i servizi da abilitare durante l'avviodel sistema, nonché effettuare alcune configurazionidell'hardware.

Il sistema installato non avvia direttamente la grafica: una voltaeffettuato il login bisogna farla partire a mano con ilcomando startx, oppure modificare unapposito file (/etc/inittab) per avviareil server grafico X.org ogni volta che si accende il computer. Perquanto riguarda l'hardware e la scheda video in particolare,Slackware non fa nessuna auto-configurazione ma utilizza il drivervesa, un driver standard compatibile con tutte le schede.Ovviamente con il driver vesa le schede video, soprattutto lepiù recenti non sono sfruttate appieno: anche in questo casola soluzione è modificare il file di configurazione del serverX.org (/etc/X11/xorg.conf). A molti puòsembrare una cosa difficile da fare ma, spesso anche in moltedistribuzioni più a portata di mouse, è il sistema piùveloce. Occorre solo un po' di pratica.

Il sistema di pacchettizzazione è molto semplice edefficace. I pacchetti per Slackware hanno estensione .tgze possono essere installati con il comando installpkg.È presente anche swaret, un programma più comodoche, sempre in modalità testo, gestisce facilmente anche gliaggiornamenti online. È anche possibile inserire deirepository aggiuntivi, cioè degli archivi online da cuiscaricare ed installare software già pronto per Slackware. Unaalternativa a swaret è slapt-get, direttamenteispirato ai tool apt di Debian. Sicuramente la gestione deipacchetti di Slackware non è altrettanto potente come quelletargate RedHat o Debian ma è indubbiamente la piùveloce.

Slackware 10.2, attualmente l'ultima versione disponibile, èabbastanza aggiornata senza, però, rincorrere troppo le ultimerelease dei vari software. Il kernel utilizzato è il 2.4.31anche se è possibile installare la versione 2.6.13. Èconsigliabile fare l'upgrade del kernel solo dopoaver installato il sistema, evitando di scegliere il kernel 2.6 findall'inizio del setup. Il principale desktop manager è Kde3.4.2, appoggiato sul solido X.org 6.8.2. L'utilizzo insieme acomputer Windows è possibile grazie a Samba 3.0.20 che, graziealla sua integrazione in tutti i software di KDE, permette un facileaccesso alle condivisioni di rete. Manca completamente OpenOffice.org(scaricabile comunque da www.openoffice.org)mentre è già installata e configurata la Java VirtualMachine 5 di Sun. Un altro grande assente è Gnome: visto chele librerie di Gnome rendevano difficile mantenere l'ordine delfilesystem per cui Slackware va famosa, Volkerding ha preferitoeliminare del tutto Gnome dalla sua distribuzione. In rete, comunque,sono disponibili due pacchettizzatori,Dropline eFreeRock, da cui èpossibile scaricare l'ultima versione di Gnome già pronta peressere installata su Slackware. Il lato server è estremamentefornito: per chi, ad esempio, volesse utilizzare la distribuzione perun server web sono presenti PHP 4.4.0, MySQL 4.1.14, mentre Apache èfermo alla versione 1.3.33, a favore di una maggiore stabilità.

Come già detto, si tratta di una distribuzione estremamentepulita ed ordinata, due qualità che, insieme ad una accuratascelta del software, ne fanno una distribuzione molto adattaall'utilizzo server. Tuttavia, anche in campo desktop Slackware ha unasso nella manica: è molto veloce. Il sistema rispondeimmediatamente ed, inoltre, la maggior parte dei file multimediali,mp3 compresi, è direttamente utilizzabile. Solo la visione deifilm DVD necessita delle famose librerie libdvdcss che sipossono trovare su www.linuxpackages.net:occorre però scaricare il pacchetto per Slackware 10.1 che,comunque, funziona alla perfezione.

Slackware è la distribuzione adatta a chi vuole impararedavvero come funziona e come si amministra un sistema Linux: la vastacomunità online permette anche all'utente meno esperto ditrovare subito una soluzione a tutti i problemi. Inoltre è unsistema stabile e molto veloce. La chiarezza dei suoi file diconfigurazione e l'ordine che c'è nelle directory fanno sìche la mancanza di tool grafici possa essere vista come un pregiopiuttosto che come un difetto. Attualmente è disponibile soloper processori x86 a 32 bit ma esistono port non ufficiali peraltre architetture.

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