L'esercito degli Stati Uniti ha investito 855.000 dollari nella stampa 4D, ed elargito il denaro a tre ricercatori di altrettante università (Harvard, Pittsburgh e Illinois). Gli studi si concentreranno sulla realizzazione di abiti e attrezzature da battaglia dinamiche, capaci cioè di modificare le proprie caratteristiche - quali la permeabilità o la rigidità – in base a stimoli ambientali.
Quanto al concetto di stampa 4D, non è una novità assoluta ma è senz'altro molto recente: infatti è stato presentato lo scorso marzo da Skylar Tibbits: l'idea è di creare con la stampa 3D strutture che cambiano nel tempo – quest'ultimo è appunto la quarta dimensione – grazie all'azione di un agente esterno come per esempio l'acqua.
Stampata in 4D
Lo United States Army Research Office punta a sfruttare la stessa capacità per dare ai soldati equipaggiamento che possa adattarsi a ogni situazione con facilità. In tal modo non sarà più necessario, per esempio, cambiarsi per passare da un ambiente caldo a uno freddo, o modificare la finitura mimetica se si passa dalla jungla a una zona innevata. Basterebbe modificare la struttura stessa dell'uniforme.
La modifica sarebbe automatica, perché l'abito intelligente potrebbe rispondere autonomamente a luce, temperatura, umidità e altri parametri. Quello che si otterrebbe in altre parole è l'uniforme mimetica perfetta, che all'occorrenza magari potrebbe anche irrigidirsi per offrire protezione dai proiettili - ma è morbida e confortevole quando non c'è pericolo.
La ricerca necessaria per ottenere questo risultato fantascientifico è ancora tanta, ovviamente, ma l'interesse concreto dimostrato dai militari statunitensi è un segno inequivocabile: questi materiali daranno vita a tute "da Iron Man" e, dopo aver trasformato il campo di battaglia, modificheranno profondamente anche la nostra vita quotidiana. Che ne dite di abiti che diventano impermeabili se si mette a piovere, o che diventano più o meno caldi a seconda della temperatura?