SSD: 10 miliardi di file in 43 minuti, IBM da record

International Business Machines, conosciuta come IBM, ha stabilito un nuovo record nella scansione dei file: 10 miliardi in 43 minuti. Una dimostrazione per illustrare come in futuro potranno essere sfruttate le prestazioni degli SSD nei supercomputer.

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a cura di Simone Raimondi

Dieci miliardi di file in 43 minuti. È questo il nuovo record di scansione stabilito da IBM. Si tratta di un netto incremento rispetto al risultato precedente ottenuto dalla stessa azienda, stabilito nel 2007 con il risultato di un miliardo di file scannerizzati in tre ore.

Il sistema usato da IBM per questo test era formato da dieci server con otto processori, equipaggiato con SSD per un totale di 6,8 terabyte. IBM ha si è avvalsa di quattro sistemi di archiviazione 3205 di Violin Memory. Le prestazioni garantite da questo hardware sono 37 volte maggiori rispetto a quelle utilizzate per il record del 2007 e la velocità di lettura è dei file è stata di quasi 5 GB/s.

Gli SSD sono serviti per immagazzinare i metadati usati dal sistema di archiviazione per localizzare le informazioni richieste. Tradizionalmente queste informazioni risiedono su hard disk più lenti degli SSD.

Il sistema era basato su una versione modificata del file system General Parallel 3.4, creato nel nel 1998 e usato nei supercomputer per ottimizzare le prestazioni in sistemi con carichi di lavoro pesanti come le applicazioni che richiedono l'accesso ad alta velocità a grandi volumi di dati. Il File System GP (GPFS) consente alle CPU di eseguire scrittura da e verso i dischi in parallelo, ottimizzando anche la reattività del sistema.

Questo nuovo record stabilito da IBM fa capire come i metodi di archiviazione si sono evoluti  - e si stanno evolvendo - molto rapidamente. IBM dimostra in questo modo come in futuro i supercomputer potranno sfruttare al meglio le prestazioni offerte dagli SSD per raggiungere risultati un tempo impensabili.