Prestazioni in stato di equilibrio

Recensione - Corsair, Crucial, OCZ e Plextor sono tra i pochi produttori di SSD che usano controller Marvell e non SandForce. Sulla carta questa scelta offre più flessibilità e riduce il rischio di creare prodotti uguali a quelli della concorrenza. Li abbiamo provati per vedere come se la cavano.

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a cura di Tom's Hardware

Prestazioni in stato di equilibrio

Per questa comparativa abbiamo voluto indagare sulle prestazioni a regime nei peggiori casi, compresa la scrittura casuale di blocchi da 4 KB su un drive completamente pieno. Se l'SSD è già pieno di dati, il controller non può usare i blocchi liberi per accelerare le operazioni, e la scrittura sequenziale obbliga ad attivare le operazioni di garbage collection. Questo test è stremante per l'unità SSD, ma anche molto importante perché ci dice se il recupero dei dati cancellati su un certo drive è efficiente oppure no.

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Torturare così i nostri SSD equipaggiati con Marvell 88SS9174 restituisce punteggi simili con tutti i concorrenti. Le letture non soffrono molto, mentre la velocità in scrittura affonda per non risalire più.

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Non è la prima volta che vediamo un comportamento simile negli SSD, infatti con l'OCZ Octane era successa la stessa cosa. In passato però credevamo che ciò indicasse un'operazione di garbage collection in background troppo pesante, ma sarebbe meglio descriverle come una condizione operativa irrecuperabile.

Gli SSD con controller Marvell hanno punteggi bassi come testimonia il tempo di risposta nella scrittura di blocchi casuali 4 KB, e anche questo supporta l'idea di una garbage collection attiva in background sugli m4, M3, M3 Pro, Perfomance Pro e Octane.

Come riconciliare questi risultati con l'elegante curva di recupero che abbiamo visto con drive Marvell come il Vertex 4? Dopotutto, Se tutto funziona in modo ottimale, questo è il comportamento che ci si dovrebbe aspettare da un'unità con garbage collection in background.

La risposta è che la soglia di tolleranza per eseguire un recupero dei dati efficiente è piuttosto alta, ma quando la si supera le cose si fanno molto complicate. Se mettiamo un SSD all'angolo ce lo ritroviamo in pessimo stato al round successivo, ma se eseguiamo di nuovo il test solo per qualche minuto (invece di 20 continui), il drive riesce a recuperare. In altre parole, hanno bisogno di riprendere un po' di fiato.

Questo approccio alla garbage collection non è necessariamente il migliore se si punta a preservare le prestazioni nel tempo, ma è comunque la tecnica preferita per assicurare la longevità degli SSD nel tempo si muovono meno blocchi di dati.

After TRIMMING

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In termini pratici comunque nessuno dei problemi descritti dovrebbe preoccuparvi. Persino nel nostro test di tortura è bastato attivare un comando TRIM per recuperare le prestazioni perse. Questo non è possibile nei sistemi RAID, che non sono quindi l'idea migliore per aumentare le prestazioni degli SSD; le scritture casuali, a lungo termine, finirebbero per annullare le prestazioni di due drive Marvell in RAID.