I piani di Intel

Intel entra nel mercato dei dischi a stato solido con il modello X25-M. Abbiamo provato il modello da 80 GB, in attesa del disco ad alte prestazioni, X25-E. Abbiamo scoperto un SSD dalle prestazioni eccezionali, in particolare nella velocità in lettura e nelle prestazioni I/O. La tecnologia MLC, per la prima volta, fa meglio della SLC, grazie a cache, controller di memoria e tecnologia multi-channel. Sono in arrivo tempi duri, per i concorrenti.

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a cura di Tom's Hardware

I piani di Intel

Abbiamo per le mani il primo campione del prodotto presentato all'IDF di agosto. L'azienda intende sviluppare prodotti mainstream, basati su memoria MLC, inizialmente dalla dimensione di 80 GB, sia nel fattore di forma di 2.5" che 1.8", con interfaccia SATA/300. La versione da 1.8" è basata su connessioni Micro SATA. Più avanti vedremo anche una versione da 160 GB, assieme ai modelli ad alte prestazioni X25-E da 32 e 64 GB. Questi dischi professionali saranno basati su memoria flash SLC, la cui versione X-25E non arriverà sul mercato prima della fine dell'anno, mentre l'X25M, basato su memoria MLC e recensito in questo articolo, apparirà sul mercato a ottobre.

Il fatto che Intel abbia pianificato diversi modelli per il 2009 rende chiara la sua intenzione di entrare prepotentemente in questo mercato. L'anno prossimo vedremo una riduzione del processo produttivo da 50 nm a 34 nm, che dovrebbe permettere un raddoppio della capacità d'archiviazione. La roadmap parla di modelli MLC con capienza superiore ai 160 GB e modelli SLC di oltre 64 GB.

Intel crede che il mercato dell'archiviazione cambierà in favore dei modelli flash o soluzioni ibride. Crediamo che sia una convinzione condivisibile, dato che la memoria flash sta già rimpiazzando i dischi high-end del settore server, dove le prestazioni e la capacità di effettuare molte operazioni I/O al secondo sono fattori molti importanti; anche la fascia più bassa del mercato è interessata a questo cambiamento, dove prodotti flash da 8 a 32 GB possono essere integrati in sistemi molto piccoli, offrendo nel contempo maggiore resistenza e affidabilità di un classico hard disk. Tuttavia, dove si richiedono prodotti ad elevata capacità di archiviazione, i dischi flash non hanno chance, poiché il loro costo per gigabyte è decisamente troppo elevato.

Intel crede anche nei dischi ibridi (H-HDD). Sfortunatamente, non abbiamo visto altri drive ibridi, dopo la presentazione di alcuni modelli a metà 2007, quindi siamo curiosi di vedere quello che ci riserva il futuro. Dischi di questo tipo hanno senso, anche se inizialmente non si vedrà un incremento sostanziale delle prestazioni o dell'autonomia di un computer portatile.

Secondo le stime, nel 2012 il 30% dei dischi saranno prodotti flash; sembra un valore ottimistico, che si ridimensiona però se includiamo anche il numero maggiore di netbook e PC a basso costo per i paesi emergenti, che saranno molto probabilmente equipaggiati con dischi flash a basso costo.

Anche se il nuovo X25-M ha come obiettivo il mercato mainstream, risulta idoneo anche per un ambiente business, grazie alle sue elevate prestazioni I/O, specialmente se usato in configurazioni RAID. Infatti, i dischi SSD, in sistemi RAID, offrono un throughput migliore, con un incremento prestazioni da 20 a 100 volte maggiore se consideriamo le prestazioni di I/O, tutto con un consumo energetico decisamente inferiore. Vedremo meglio questo aspetto nella sezione dei benchmark.