Mercato, tendenze e sviluppo

Recensione - SSD: pro e contro dell'archiviazione del futuro

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a cura di Tom's Hardware

La divisione del mercato 

La prima cosa da capire è che il mercato è diviso in diversi settori, e secondo diversi criteri. Il termine usato generalmente è "fascia". Il primo grande spartiacque è il prezzo, che ci permette d'identificare prodotti economici, medi e molto costosi: parleremo quindi di fascia bassa, media e alta. Con lo stesso termine spesso ci si riferisce anche alla qualità e/o alle prestazioni. Non è una sovrapposizione del tutto precisa, ma è vero che nella maggior parte dei casi a prodotto migliore corrisponde un prezzo più alto.

Un altro metodo per dividere gli SSD è separare i prodotti consumer da quelli business, vale a dire quelli per il consumatore privato e quelli per usi professionali. Generalmente questa distinzione finisce per coincidere con quella tra PC e server. La tecnologia alla base di questi prodotti però è la stessa, o molto simile.

I prodotti business e enterprise (il secondo termine indica aziende grandi e grandissime) non si trovano nei negozi. Sono pensati per server e grandi sistemi di archiviazione, e chi li usa di certo non si rifornisce al supermercato sotto casa. I produttori di SSD, come Samsung, Intel, Micron o Toshiba creano questi prodotti, e offrono ai loro clienti anche un servizio di assistenza dedicato e specializzato. Samsung per esempio ha recentemente stipulato un accordo con Seagate dedicato esclusivamente alla produzione di SSD di classe Enterprise.

Tendenze e sviluppo

Le prestazioni e l'efficienza degli SSD sono aumentati molto velocemente da quando furono introdotti per la prima volta. La capacità invece è ancora relativamente ridotta, perché dipende dalla densità dati della memoria NAND. L'evoluzione degli SSD inoltre è stata rallentata dalla diffusione degli smartphone, che usano lo stesso tipo di memoria e hanno creato una domanda molto alta.

Ci si aspettava inoltre di passare alle memorie con celle da 3-bit, ma questa variazione si sta rivelando molto più lenta del previsto. La conseguenza è che i prezzi degli SSD calano con una certa lentezza, e non potranno competere con gli hard disk ancora per molto tempo, se si considera la capacità come termine di paragone.

Gli SSD resteranno quini un prodotto minoritario ancora per un po', mentre gli hard disk magnetici continueranno a essere il punto di riferimento dell'archiviazione. In ogni caso il 2010 è stato l'anno in cui gli SSD hanno raggiunto la "massa critica": il prezzo minimo è inferiore ai 100 euro, e i consumi sono abbastanza bassi da giustificare il passaggio nel mondo dei server.

A proposito di consumi, vale la pena ricordare che nel 2008 uno studio McKinsey & Company ha stabilito che i data center del mondo consumano lo 0,5% dell'energia disponibile globalmente, e causano più emissioni nocive di tutta l'Argentina. Si stimava che si sarebbe raggiunto il 3% entro il 2011, quindi una tecnologia come quella degli SSD può essere determinante.

Farsi un'idea

Le specifiche degli SSD non sono molto diverse tra prodotti consumer e business, ma scegliere il prodotto giusto per il contesto dove sarà usato è molto importante. Guarderemo a come funzionano gli SSD, cosa possono fare per noi, come va preparato il passaggio, come cambierà l'azienda e come si può prendere la decisione giusta.