Sta per arrivare l'SSD pensato e fatto totalmente in Cina

Longsys e altre aziende cinese pronte a unire le forze per creare un SSD totalmente progettato e prodotto in Cina. Ecco i dettagli noti al momento.

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a cura di Vittorio Rienzo

Un detto popolare dice che “le guerre di oggi si vincono con i chip”, il che si applica tanto ai conflitti tradizionali quanto alla guerra economica. La dipendenza della Cina dalla tecnologia occidentale è una debolezza strategica per il paese, e il governo cinese ha varato da tempo un piano pluriennale per usare sempre meno chip prodotti da potenze straniere come gli Stati Uniti.

A tale scopo la Cina ha istituito un piano per sviluppare un sempre maggior numero di chip entro i propri confini, con incentivi ed altre misure per agevolare i produttori locali. Alcune di queste misure hanno portato alla collaborazione con realtà statunitensi, come la concessione di AMD della sua architettura x86 ad Hygon ed il lento, ma sempre crescente numero di fabbriche di chip di proprietà straniera che spuntano in Cina.

In entrambi i casi comunque, le importazioni di memoria in Cina, inclusa la memoria NAND flash usata dagli SSD, sono cresciute del 40% rispetto al 2016, e questo rappresenta un problema per il governo cinese.

Ma cosa c’entra tutto questo con gli SSD? Semplice, puoi avere tutta la potenza di calcolo del mondo, ma se non hai modo di archiviare i dati, allora ti manca un tassello fondamentale.

Gli SSD sono inequivocabilmente la strada maestra per l'archiviazione delle informazioni oggigiorno e anche in questo settore la Cina sta iniziando a pensare di creare una propria filiera completa.

Longsys ha annunciato l'intenzione di sviluppare un SSD di progettazione e produzione 100% cinese. Le performance degli SSD dipendono per la maggior parte dal controller, un microchip che coordina tutti i vari componenti e che è estremamente complesso. Per questo finora la Cina ha dovuto appoggiarsi a soluzioni occidentali.

Per ovviare a questo problema, Longsys ha scelto di unire le forze con le cinesi Yeetor Microelectronics e Maxio Technology per ottenere tutto il necessario per creare l'SSD "100% cinese".

Le due realizzano SSD con controller in grado di supportare capacità fino a 4 TB e soddisfano alcuni requisiti chiave per il mercato cinese: in modo simile al processore Hygon basato su Zen, questi SSD hanno meccanismi di codifica e decodifica approvati dal governo cinese.

A fornire la memoria NAND flash da abbinare al controller sarà Yangtze Memory Technologies (YMTC), sussidiaria di Tsinghua Unigroup, un'azienda sostenuta dal governo stesso. YMTC è pronta ad immettere sul mercato la sua nuova 3D NAND flash a 64 layer quest'anno, il che si abbina perfettamente all’annuncio di Longsys di un SSD 100% cinese pronto nel 2019. YMTC prevede inoltre di passare a memorie 3D NAND a 128 layer entro il 2020.

I dettagli riguardo al prodotto di Longsys sono scarni, ma si parla di un’interfaccia SATA a 6 Gbps e un throughput di 500 MB/s, uno standard per quel tipo di SSD. L’azienda afferma che i nuovi controller sono più veloci del 15% rispetto ai predecessori e hanno un consumo energetico inferiore del 6,5%.

Non è chiaro se questi SSD totalmente cinesi arriveranno sul mercato occidentale, ma sembra improbabile. Attualmente Longsys propone sul mercato occidentale gli SSD Foresee e i prodotti Lexar (acquistata da Micron nel 2017) tra cui contiamo SSD, chiavette USB, memory card e altri prodotti che integrano memoria.