Stampa 4D: la quarta dimensione è il tempo

Un ricercatore del MIT ha realizzato il primo esempio di stampa 4D. La quarta dimensione è il tempo, e sarà quella in cui l'oggetto stampato in 3D si trasformerà per prenderà la forma definitiva.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Si sta già lavorando alla stampa 4D, cioè la creazione di oggetti con la stampa 3D che poi cambiano forma o si assemblano tra loro nel tempo (la quarta dimensione). Gli studi sono appena cominciati ma questa tecnica è già realtà, ed è stata mostrata da Skylar Tibbits del MIT in occasione di una conferenza TED tenutasi a Los Angeles.

E pensare che la stampa 3D sta appena cominciando a farsi strada nel nostro quotidiano, e che per molte persone si tratta ancora di una tecnologia sconosciuta, ai limiti del fantascientifico - o del magico. D'altra parte lo stesso concetto di tempo come quarta dimensione non è proprio una cosa di cui si sente discutere dal tabaccaio sotto casa.

Skylar Tibbits

Al cuore del progetto di sono materiali speciali compositi, nei quali troviamo più "strati" con funzioni diverse. Prima di tutto però si crea l'oggetto senza la forma definitiva, con una stampante 3D chiamata Stratasys; e poi lo si sottopone alla sollecitazione necessaria per fargli acquistare la forma voluta.

Tibbits ha scelto materiali che assorbono acqua, e nel farlo possono assumere la forma programmata, come si vede nel video. "Il materiale rigido diventa una struttura, e l'altro strato è la forza che comincia a piegare e torcere. La stampa non è essenzialmente nulla di nuovo, qui si tratta di ciò che accade dopo", ha commentato Tibbits. L'acqua, inoltre, è solo una possibile fonte di energia, ma si potrebbe usare anche il calore, le vibrazioni o altro.

Le possibili applicazioni future descritte da Tibbits sono numerose: si va dai mobili alle biciclette, e dalle auto agli edifici. In teoria è possibile stampare e poi formare praticamente qualsiasi cosa, anche perché è già stato ampiamente dimostrato che la stampa 3D permette di ridurre sensibilmente i costi di produzione senza rinunciare alle altre caratteristiche del prodotto (Stampa 3D per fabbricare auto leggere ma super resistenti).

Nella stampa 3D, tuttavia, il vero obiettivo è creare oggetti che sarebbe impossibile realizzare con altre tecnologie, e la novità introdotta da Tibbits spinge i limiti un passo oltre. "Immaginate di andare all'Ikea per comprare una sedia. Poi la mettete nella stanza e lei si monta da sola", ha commentato Carlo Olguin, un ricercatore di Autodesk.

La nota azienda software è infatti già un elemento fondamentale della stampa 3D, visto che le sue applicazioni sono praticamente le uniche usate per realizzare i progetti da "dare in pasto" alle stampanti. Un dettaglio piuttosto rilevante, perché con il diffondersi della stampa 3D e 4D il processo produttivo diventerà sempre più una questione di software e di file.

Già oggi, infatti, un imprenditore o un privato possono accedere a stampanti 3D spendendo relativamente poco, ma è lo sviluppo dei progetti a rappresentare il vero scoglio da superare. Si preannuncia quindi una nuova epoca d'oro per progettisti e sviluppatori. E anche, naturalmente, una nuova specie di preoccupazioni: perché con le stampanti 3D ci si possono fare anche armi vere, perché basta un allegato mail per dire a qualcuno come farsi un fucile d'assalto o un detonatore.

Pericoli serissimi, ma siamo certi che qualcuno si preoccuperà soprattutto del download illegale dei progetti.