Startup italiane di successo: Interactive Project

Interactive Project è una delle startup emergenti del settore videoludico. Ha realizzato il famoso MyGPTeam. Abbiamo intervistato il fondatore Matteo Palumbo.

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a cura di Dario D'Elia

"Startup Italiane di successo" questa settimana si occupa di Interactive Project, una startup specializzata nello sviluppo e distribuzione di giochi per smartphone, tablet e web. Intervistiamo il fondatore Matteo Palumbo.

Startup italiane di successo

La rubrica è completamente dedicata alle nuove realtà imprenditoriali emergenti, ovviamente legate al mondo della tecnologia e del digitale. Ogni settimana Tom's Hardware darà visibilità a una startup e il suo fondatore, nella speranza che altri giovani possano trarre ispirazione. E magari qualche business angel o venture capital si metta una mano sul cuore e un'altra al portafogli. Scrivetemi a dario.delia@tomshw.it.

Perché a 50 anni dalla morte di John Fitzgerald Kennedy c'è una frase del discorso del suo insediamento che è ancora carica valore e forza propulsiva. "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese".

Pronti. Partenza. Via!


Presentati

Ciao! Sono Matteo Palumbo, ho 29 anni (ma quest'anno saranno 30) e mi sono laureato in Ingegneria Informatica all'Università di Roma Tre. Ho avuto esperienze lavorative come freelance e come game designer e game developer e da Maggio 2011 ho dato vita ad una startup, Interactive Project, proseguendo un progetto avviato durante il periodo universitario. 

Interactive Project 


Presenta la tua startup

Interactive Project (www.interactiveproject.com) è una startup che sviluppa e pubblica giochi per mobile e web. Abbiamo un focus specifico sui motor-sports come Formula 1, moto, nascar e simili. Siamo partiti sviluppando un gioco browser-based manageriale ispirato alla F1: www.mygpteam.com. Abbiamo finanziato il gioco con le nostre risorse nel primo periodo, abbiamo poi iniziato a sentire la necessità di espandere questa nostra idea e sviluppare qualcosa che ci permettesse di sviluppare diversi titoli e di scalare.

Abbiamo quindi cercato di entrare nel programma di incubazione di LUISS ENLABS (www.luissenlabs.com) e dopo l'iter di selezione siamo stati selezionati dall'incubatore, a Maggio del 2011, ricevendo un micro-seed da 25.000 euro. Da lì il gioco è stato ulteriormente sviluppato, abbiamo chiuso i primi accordi internazionali, e questo ci ha permesso di chiudere un secondo round, da 400.000 euro con il fondo regionale Fi.La.S. con LVenture Group, e con un business angel. Il team si è quindi ingrandito, ora siamo 8 persone da 2 iniziali, e abbiamo avviato lo sviluppo anche di nuovi giochi, su mobile: MyGPTeam Turbo (www.mygpteam.com/turbo) che ha raggiunto in pochi mesi i 160.000 download e ora stiamo sviluppando un gioco sulle macchine in miniatura comandate: OverVolt – crazy slot cars.

MyGpTeam


La più grande difficoltà che hai incontrato nello sviluppo del tuo progetto

Mi sono scontrato con diverse criticità nel corso dello sviluppo del progetto, tra le più complesse c'è stata quella di riuscire ad acquisire credibilità operando in un settore come quello del gaming che viene ancora poco considerato nel nostro Paese. La situazione sta cambiando, e ho trovato investitori che hanno creduto fortemente nel progetto e nelle nostre capacità di portarlo a compimento, e che ci stanno aiutando a costruire un forte network per la nostra startup. L'altra  difficoltà è stata quella della costruzione del team, ci è voluto un po' di tempo ma il lavoro fatto è stato più che soddisfacente.


Un consiglio per tutti gli startupper

In questo settore ci sono alti e bassi che si susseguono continuamente, la cosa secondo me importante è prendere i momenti più difficili per fare tesoro delle lezioni che si imparano, anche e soprattutto sbagliando, e rafforzare la propria esperienza ed essere sempre più preparati ad affrontare le nuove sfide che si presenteranno. Mai farsi abbattere ma volgere ogni situazione complessa a proprio vantaggio, non è semplice ma deve essere l'obiettivo da porsi.


Un errore da non fare

Essere troppo testardi. Un'idea ha un'evoluzione continua, il progetto deve anticipare logiche di mercato o comunque provare a stare sempre al passo, e questo può portare a dover rivedere le proprie convinzioni o le proprie strategie. Essere quindi aperti e creativi per poter cambiare anche in corsa.


Cosa cambiare in questo paese per favorire le startup

Una startup evolve appunto in modo veloce, ma l'Italia è ancora una macchina in alcuni aspetti molto lenta. E questo è un contrasto che si avverte in diverse occasioni. Alcuni passi avanti si fanno e la situazione rispetto a pochi anni fa è molto migliorata, esiste un'ecosistema che soprattutto dove siamo noi, a Roma, è attivo e rappresenta un supporto concreto.

OverVolt

Inoltre posso riportare una testimonianza diretta di qualcosa che nel nostro caso ha funzionato: in quanto startup innovativa grazie alla sinergia tra l'Agenzia ICE e l'Associazione Editori e Sviluppatori di Videogiochi Italiani (AESVI) di cui facciamo parte, abbiamo avuto modo nell'ultimo anno di partecipare ad una serie di eventi internazionali di grande spessore, in Europa e negli Stati Uniti, con un forte aiuto economico, o in alcuni casi gratuitamente. E' il segno che qualcosa si sta muovendo, occorre dunque  proseguire su questa strada costruendo un sistema a supporto delle startup, e che non sia solo finanziario ma anche nelle infrastrutture e nella formazione. Ritengo infatti sia anche fondamentale avvicinare la formazione alla realtà imprenditoriale delle startup, è un tassello imprescindibile per creare una base solida e valida a livello internazionale in questo settore.


Tre motivi per continuare a fare impresa e credere nel Made in Italy

  • Il primo è rappresentato dalle persone. L'Italia è un paese di grande tradizione per quanto riguarda l'inventiva e la capacità tecnica. Vale la pena investire nelle professionalità che abbiamo e nella creatività che da noi è un punto di eccellenza.
  • Poi il mercato: è molto piccolo se paragonato a quello globale, ma non va sottovalutato e nel settore del gaming, in cui l'Italia ha un ottimo tasso di crescita, ci permette di essere un punto di accesso a chi provenendo dall'estero desidera investirci. Per questo ci proponiamo anche come publisher sia dei nostri giochi che di giochi di terzi per il mercato Europeo e con un know how specifico nel nostro paese...
  • ... con l'obiettivo di espanderci a livello mondiale. Iniziando dal nostro paese ciò che stiamo facendo è infatti esportare i nostri progetti all'estero ponendoci come un'azienda che valorizzi e faccia leva sul made in italy: i nostri utenti provengono da gran parte d'Europa, e dal Brasile, e puntiamo i mercati in Asia, in Nord America e nel resto dell'America Latina.


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