Chipset Intel serie 6 e 7

Dal 1971 a oggi, la storia dei chipset Intel. I chipset un tempo erano componenti centrali, mentre ora hanno lasciato molte funzioni al processore.

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a cura di Tom's Hardware

L'arrivo delle CPU Sandy Bridge coincise con il chipset Cougar Point nel 2011. Le piattaforme P67 e H67 supportavano i nuovi processori LGA 1155, ma inizialmente furono richiamati per via di un bug al loro controller SATA. Versioni rivedute e corrette arriveranno nel corso dell'anno.

I chipset Cougar Point erano divisi in due gruppi: consumer e business. La prima categoria includeva i PCH H61, H67, P67 e Z68, mentre la seconda includeva B65, Q65 e Q67. La soluzione più ricca di caratteristiche era lo Z68, con otto linee PCIe 2.0, due SATA 6 Gbps, quattro SATA 3 Gbps e 14 USB 2.0. Supportava anche l'overclock, RAID 0/1/10 e poteva dividere la connettività PCIe per supportare più schede video. La maggior parte degli altri chipset - escluso il Q67 - erano varianti con meno funzioni dello Z68. Il Q67 non supportava l'overclock, ma per il resto era identico allo Z68. Offriva anzi funzionalità business assenti dallo Z68.

Tutti i chipset compatibili con le CPU LGA 1155 si connettevano ai processori tramite un collegamento DMI 2.0 migliorato capace di offrire un bandwidth di circa 2 GB/s. In seguito, con l'introduzione delle piattaforme Panther Point e i processori Ivy Bridge, Intel integrò un controller USB 3.0 nei suoi PCH. Tutti i chipset della serie 7 supportavano fino a quattro USB 3.0. Le CPU Ivy Bridge videro anche l'introduzione del PCIe 3.0.

Caratteristiche principali:

  • DMI 2.0
  • USB 3.0
  • PCIe 3.0