Codifica a modulazione di frequenza e MF modificata

Viaggio alla scoperta della storia dei computer. Questa volta ci soffermiamo sugli hard disk, a partire dalle prime unità a nastro di IBM fino ad arrivare alle tecnologie più moderne.

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a cura di Tom's Hardware

Codifica a modulazione di frequenza

Una delle prime tecniche per codificare dati per l'archiviazione magnetica è stata chiamata Frequency Modulation encoding. Questo schema di codifica – a volte chiamato Single-Density encoding – è stato usato nei primi floppy disk installati nei sistemi PC. Il computer portatile Osborne, per esempio, usava questi floppy disk a singola densità, che archiviavano circa 80 KB di dati su un singolo disco. Popolare fino ai tardi anni '70, oggi la codifica FM non è più usata.

Codifica MF modificata

La codifica Modified Frequency Modulation è stata concepita per ridurre il numero d'inversioni di flusso nello schema originale di codifica FM, e inserire così più dati sul disco. La codifica MFM ridimensiona l'uso delle transizioni di clock, lasciando più spazio per i dati. Registra transizioni di clock solo quando un bit 0 archiviato è preceduto da un altro 0 bit; in tutti gli altri casi non è richiesta una transizione di clock. MFM minimizza l'uso delle transizioni di clock, e ciò può raddoppiare la frequenza di clock usata della FM, e raddoppiare la densità di bit per transizione.

La codifica MFM quindi scrive il doppio dei dati bit usando lo stesso numero d'inversioni di flusso della FM perché la velocità di clock del dato è raddoppiata, ma il disco vede lo stesso numero d'inversioni di flusso totali della FM. Questo significa che un disco che usa la codifica MFM legge e scrive dati a una velocità doppia rispetto alla FM, anche se il disco vede le inversioni di flusso che arrivano alla medesima frequenza della FM.

Poiché è due volte più efficiente della codifica FM, quella MFM è anche chiamata double-density recording. MFM è stata usata in quasi tutti i floppy disk per PC e in quasi tutti gli hard disk per molti anni. Oggi virtualmente tutti gli hard disk tuttavia usano variazioni della codifica RLL, in grado di fornire un'efficienza persino superiore rispetto alla MFM.

La tabella qui sotto mostra la traduzione da bit a inversione di flusso nella codifica MFM.

Transizione da bit a inversione di flusso - Codifica MFM
Valore Data Bit Codifica flusso
1 NT
0 preceduto da 0 TN
0 preceduto da 1 NN
T = Transizione di flusso, N = Assenza transizione di flusso