L'era Pascal: GP100, GP102, GP104, GP106 e GP107

Ripercorriamo la storia delle GPU Nvidia. Schede grafiche a profusione, tra grandi successi e cocenti delusioni.

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a cura di Tom's Hardware

Nel 2016, dopo Maxwell, Nvidia introdusse l'architettura Pascal, segnando il passaggio di Nvidia al processo produttivo a 16 nanometri FinFET.

geforce gtx 1080
Questo le permise di aumentare l'efficienza dell'architettura e la frequenza di lavoro della GPU. I 314 mm2 di GP104 all'interno della GTX 1080
contenevano 7,2 miliardi di transistor. Con 2560 CUDA core, 160 TMU, 64 ROPs e 20 PolyMorph engine, la GTX 1080 era decisamente più veloce della GeForce GTX 980 Ti.
Nei nostri test la GTX 1080 raggiunse un frame rate del 34% maggiore rispetto alla GTX 980 Ti in 4K.

Oltre alla GTX 1080 c'era anche la GTX 1070, una scheda video basata sulla stessa GPU ma con alcune risorse disattivate. Nvidia creò inoltre le schede GTX 1060 6/3 GB e GTX 1050/1050 Ti (anche 1050 3GB), basate su due chip distinti chiamati GP106 e GP107. In questo modo l'azienda riuscì a coprire le fasce di prezzo inferiori.

Da segnalare che Nvidia creò anche GPU più potenti chiamate GP102 e GP100. La prima era il cuore Titan X, della Titan Xp e soprattutto della GTX 1080 Ti.

Titan X e GTX 1080 Ti condividevano 3584 CUDA core, ma la prima aveva 12 GB di memoria GDDR5X su un bus a 384 bit, mentre la seconda 11 GB di memoria GDDR5X su un bus a 352 bit. Un'altra differenza stava nelle ROPs, 96 contro 88.

La GTX 1080 Ti era la migliore scheda video gaming in circolazione. Per ristabilire le distanze con la famiglia Titan, Nvidia creò anche la Titan Xp, che si differenziava dalla Titan X per il maggior quantitativo di CUDA core, ben 3840, il top per il chip GP102.

GP100 fu invece usato invece solo sulla Tesla P100: la versione sulla scheda acceleratrice destinata ai supercomputer contava anch'essa 3584 CUDA core attivi (anziché 3840), ma era affiancata da 16 GB di memoria HBM2 e non GDDR5.