NV3, cuore delle schede Riva 128 e Riva 128ZX

Ripercorriamo la storia delle GPU Nvidia. Schede grafiche a profusione, tra grandi successi e cocenti delusioni.

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a cura di Tom's Hardware

Nel 1997 Nvidia abbracciò finalmente il rendering poligonale con il chip NV3, meglio conosciuto con il nome "Riva 128"; Riva significava Real-time Interactive Video e Animation accelerator. La GPU usava il texture mapping poligonale con risultati alterni: renderizzava le immagini più rapidamente, ma per farlo doveva ridurre la qualità dell'immagine.

L'azienda propose due versioni del chip: Riva 128 e Riva 128ZX. Le differenze erano minime - la ZX aveva un RAMDAC più veloce, 8 MB di memoria anziché 4 MB e supporto AGP 2x. Entrambi i modelli usavano memoria SDRAM a 100 MHz tramite un bus a 128 bit, per un bandwidth di memoria a 1,6 GB/s. La Riva 128ZX operava anche a una frequenza superiore ai 250 MHz rispetto ai 206 MHz della Riva.

nv2 riva128 JPG
Foto: vintage3D

La Riva 128 ebbe un discreto successo, grazie al prezzo interessante
, malgrado una qualità che a volte lasciava a desiderare rispetto ai prodotti 3dfx concorrenti. La scheda di Nvidia offriva 2D e 3D, così come supporto Direct3D. I driver OpenGL vennero pubblicati solo con la 128ZX, sebbene esistessero versioni specifiche per Quake (tuttavia non un completo ICD).

La Riva 128 divenne popolare tra gli OEM per il prezzo, che era più basso delle schede grafiche Voodoo. Le prestazioni Direct3D erano più o meno simili. Fu una delle prime schede video con interfaccia AGP.