Supercomputer sempre più potenti, ecco i migliori

Ecco i supercomputer più potenti al mondo. È un testa a testa tra Cina e Stati Uniti, ma la lotta si farà ancora più agguerrita nei prossimi anni.

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a cura di Manolo De Agostini

La Cina continua a essere la patria dei migliori supercomputer al mondo. Secondo l'ultima classifica TOP500 il sistema Sunway TaihuLight mantiene la leadership nel settore con una potenza di calcolo di 93 petaflops, quasi tre volte maggiore a quella del Tianhe-2, un altro parto dei centri di ricerca cinesi, capace di toccare i 34 petaflops.

La Top 10 conta l'ingresso di due nuovi supercomputer, ambedue equipaggiati con soluzioni acceleratrici Intel Knights Landing (Xeon Phi 7250) a 68 core: il primo si chiama Cori, ed è un sistema Cray XC40 installato al National Energy Research Scientific Computing Center (NERSC) dei Berkeley Lab. Con una potenza di 14 petaflops è in quinta posizione. A seguire troviamo Oakforest-PACS, un cluster Fujitsu Primergy CX1640 M1 ospitato presso il Joint Center for Advanced High Performance Computing, capace di sprigionare una potenza di 13,6 petaflops.

sunway taihuLight
Sunway TaihuLight

Con 171 sistemi ciascuno, Cina e Stati Uniti sono testa a testa in questa classifica e ne costituiscono i due terzi. Al terzo posto c'è la Germania con 31 supercomputer, seguita dai 27 sistemi del Giappone, i 20 della Francia e i 13 del Regno Unito. Un anno fa gli Stati Uniti contavano 200 macchine nella classifica, mentre la Cina era ferma a 108.

"Oltre a pareggiare i conti per numero di sistemi", si legge nel comunicato legato alla TOP500, "Cina e Stati Uniti sono testa a testa per quanto riguarda le prestazioni Linpack. Gli Stati Uniti mantengono una leadership contenuta, con il 33,9% del totale; la Cina è seconda con il 33,3%. La prestazione totale di tutti i 500 computer nella lista è ora di 672 petaflops, un incremento del 60% rispetto a un anno fa e un aumento marcato rispetto ai 566 petaflops di giugno".

E l'Italia? In dodicesima posizione troviamo il sistema Marconi Intel Xeon Phi, situato al CINECA di Casalecchio di Reno, Bologna, con una potenza di 6,2 petaflops. A seguire, in ventinovesima posizione, l'HPC2 dell'ENI con 3,18 petaflops. Il CINECA conta altri due sistemi in classifica.

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Top 10 dei supercomputer più potenti al mondo, novembre 2016 - clicca per ingrandire

Dei 500 sistemi in classifica, ben 462 contano chip Intel al loro interno. I processori IBM Power si trovano in 22 supercomputer, mentre quelli AMD in sette. Gli acceleratori - Nvidia Tesla, AMD FirePro, Intel Xeon Phi - sono presenti in 96 sistemi, dei quali 60 si avvalgono di GPU Nvidia, 21 di Intel Xeon Phi e uno di AMD FirePro. Tre sistemi usano una "combo" di GPU Nvidia e Intel Xeon Phi. Per Intel, tra l'altro, c'è un'altra buona notizia: l'interconnessione ad alta velocità Omni-Path è presente su 28 sistemi rispetto agli 8 di sei mesi fa.

Da rilevare che nei prossimi anni è previsto un netto incremento nella potenza dei supercomputer. Cray ha annunciato in queste ore XC50, un sistema capace di offrire una potenza di un petaflops, arrivando a 500 petaflops per un intero supercomputer (se configurato in modo particolare), che non è altro che un sistema composto da più server (nodi) collegati insieme.

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Alla base di Cray XC50 sistema troviamo diverse tecnologie. Il sistema è compatibile con le schede acceleratrici Nvidia Tesla P100 GPU e Intel Xeon Phi. Piz Daint, un supercomputer situato in Svizzera e basato sui vecchi sistemi Cray XC30, è stato recentemente aggiornato a XC50 e così ha potuto conservare l'ottava posizione nella TOP500, con un upgrade di 3,5 petaflops figlio delle schede Nvidia Tesla P100.

Piz Daint è ancora in aggiornamento (passerà da chip Xeon E5-v3 a Xeon E5-v5) e sarà "fuso" con un altro supercomputer chiamato Piz Dora. Una volta combinati, il sistema diventerà tra i più potenti al mondo - Cray non ha svelato le prestazioni finali. XC50 è dotato di un'interconnessione Aries aggiornata e supporta anche gli SSD. Non è richiesto il raffreddamento a liquido, aspetto importante per contenere i costi d'uso.

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