Taiwan avvisa i produttori di ultrabook: non copiate Apple

Per evitare che la guerra dei brevetti impatti sull'economia locale il governo taiwanese è sceso in campo per allertare i produttori di ultrabook. Che smettano di copiare Apple o arriverà davvero una maxi denuncia.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Per i produttori di ultrabook potrebbe essere in agguato un denuncia da parte di Apple. Lo avevamo già sospettato quando si era appresa la notizia che l'azienda di Cupertino aveva brevettato la forma a cuneo del MacBook Air, ora una conferma ufficiale sui potenziali rischi arriva niente meno che da un ufficio statale taiwanese.

Stando a una notizia pubblicata da PC World, l'ente pubblico avrebbe allertato ufficialmente i produttori locali (quasi tutti quelli che realizzano notebook a livello globale) sulla possibilità che Apple intraprenda azioni legali contro di loro per cercare di fermare la vendita di ultrabook. Lo stesso ente starebbe inoltre cercando di organizzare una riunione con i produttori taiwanesi di PC per discutere a fondo della cosa.

Apple ha brevettato il design del MacBook Air

Anche se avvisi di questo tipo non capitano spesso, è comprensibile il motivo che ha portato i funzionari a suonare l'allarme: l'economia di Taiwan è basata quasi totalmente sulla produzione di computer. Se le aziende che ne sono responsabili dovessero bloccare le linee di produzione per colpa di Apple, tutta l'area entrerebbe in crisi economica.

Xue Shuhua, portavoce dell'ufficio incaricato, ha confermato che lo Stato "sta raccomandando ai produttori di PC di stare attenti" e pare chiaro che la preoccupazione sia salita alle stelle nel momento in cui Apple ha colpito HTC con il blocco delle importazioni negli Stati Uniti. Questo punta i riflettori su un aspetto che finora era passato in secondo piano: le battaglie legali intraprese da Apple stanno rischiando di danneggiare economie che devono la loro esistenza alla realizzazione di prodotti finiti, non solo le aziende che li commissionano.

Questa però non è una scusa per copiare indiscriminatamente la concorrenza e pretendere di farla franca: chi ha usato indebitamente una proprietà intellettuale altrui è giusto che ne paghi le conseguenze. E come accennato in passato, sull'estetica degli ultrabook in alcuni casi sarà molto difficile trovare giustificazioni plausibili.

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Il governo taiwanese evidentemente ha ben presente questa realtà e ha capito che i primi a non tenere conto delle conseguenze indirette della loro politica "elastica" sono proprio i fabbricanti taiwanesi. I funzionari governativi stanno quindi invitando i produttori a smetterla di tirare la corda perché se si spezza sono dolori. Non a caso Xue ha spiegato che "le aziende che fabbricano ultrabook dovrebbero evitare di copiare il brevetto di Apple nella progettazione dei loro prodotti". 

L'avvertimento è solo l'ultima delle molte mosse intraprese da Taiwan per cercare di respingere le controversie sui brevetti. L'anno scorso il Taiwan Industrial Technology Research Institute aveva annunciato che stava istituendo un fondo multimilionario per aiutare le aziende locali a respingere le accuse di violazione di brevetto come quella che stava coinvolgendo HTC e Apple.

Considerati gli ultimi sviluppi della vicenda in questione il fondo deve ancora essere in alto mare, quel che è certo è che servirebbe una regolamentazione internazionale per risolvere un guazzabuglio ormai fuori controllo.