Tecnologia, futuro e sistemi operativi

La tecnologia migliora a ritmo serrato, ma il mondo dei sistemi operativi?

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a cura di Tom's Hardware

"C’è un vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia si estendono a tutti", disse Henry Ford.

Per natura la tecnologia migliora se stessa o diventa più economica, ma nell’ambito informatico vengono rispettate queste leggi?

Per quanto riguarda il comparto hardware possiamo ritenerci soddisfatti, è un settore molto attivo dove la concorrenza ha generato un dinamismo tale che a volte ci si lamenta della velocità con cui vengono rimpiazzate le precedenti tecnologie, anche a fronte di scelte di puro marketing e quindi non strettamente necessarie al miglioramento.

Un processore è in grado di svolgere tutte le operazioni d'ufficio necessarie in tempi più che accettabili, mentre le schede grafiche entry-level sono in grado di riprodurre in scioltezza contenuti ad alta definizione grazie alla gestione diretta via hardware.

Una delle killer application dell’informatica di inizio XXI secolo è sicuramente Internet. Accedervi infatti non richiede hardware potente. Attualmente stiamo assistendo ad una sorta di convergenza tra l'elettrodomestico e il computer, dove i lettori multimediali e gli internet mobile device sono in grado di eseguire molteplici operazioni.

Compreso questo scenario e alla luce di dispositivi sempre meno costosi come si comportano gli sviluppatori di software? Quelle che incide sul costo di un computer completo, sono l’hardware e il sistema operativo. Come si comporterà Microsoft, in quanto monopolista, con questo inevitabile calo dei prezzi?

Anni fa per acquistare un portatile difficilmente si spendevano meno di 1200 euro e il prezzo del sistema operativo poteva camuffarsi bene. Riusciranno le odierne software house a sopportare questo cambiamento senza modificare il loro modello di business?

Cambiare modello ha dei costi così come mantenere degli sviluppatori. Questo potrebbe mettere in crisi un’azienda come Microsoft che si basa sulla vendita del prodotto e il supporto o aggiornamento periodico a costi abbastanza importanti, come ad esempio il pacchetto Office?

Windows Vista è un esempio di questo cambio generale di modello e di abitudine, il suo discusso insuccesso è dovuto principalmente al successo del precedente Windows. Molti si chiedono il perchè spendere centinaia di euro per poter fare le stesse cose, inoltre guardando all’ambiente ufficio è chiaro che Windows Vista non porti reali benefici ma costituisca oltre all’investimento software anche un onere per un aggiornamento hardware.

Microsoft rispetto agli anni '80 ha perso un po' del suo smalto.

Di questo problema in casa Microsoft ne erano già al corrente, ecco il perchè di alcune scelte impopolari. Blindare le DirectX10 a Windows Vista ne è un esempio. Non esiste una vera motivazione tecnica per non includerle in un SP3 per XP, anche se si fosse registrata una perdita di prestazioni rispetto a Vista. Sarebbe stata una scelta buona per coccolare il cliente. Di certo questo comportamento non va giù a chi è in grado di capirne il significato di marketing e a chi non sopporta di dover pagare 600 euro la versione Ultimate.

Inutile sottolineare che da questa storia chi ne esce vincente è sicuramente Linux che, se saprà giocare bene le sue carte, nei prossimi 10 anni sarà premiato da un’industria in naturale evoluzione e interessata al fine ultimo: migliorare.

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