Uno sguardo da vicino al Vector 180

La nuova gamma di SSD Vector 180 di OCZ integra un controller Barefoot 3 e memoria a 19 nanometri per offrire buone prestazioni a costi abbordabili. Il tutto impreziosito dalla tecnologia Power Failure Management Plus.

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a cura di Tom's Hardware

Uno sguardo da vicino al Vector 180

Il packaging del Vector 180 è quello di sempre, almeno dall'acquisizione da parte di Toshiba. La scatola elenca le caratteristiche del prodotto e le specifiche prestazionali.

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All'interno troviamo un bundle standard. C'è un supporto per slot da 3,5", le viti di montaggio, un attestato di garanzia e la chiave per Acronis, un software per clonare il disco che permette di migrare facilmente i vostri dati a un nuovo SSD. L'utility rappresenta un modo facile per avere un sistema funzionante senza reinstallare Windows e i vostri programmi. Potete anche scaricare l'ultimo software di supporto di OCZ chiamato SSD Guru.

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OCZ continua a usare un pesante chassis in metallo. Si tratta di una copertura tra le più resistenti che troverete in circolazione, anche se non è necessaria per proteggere l'interno. Il case ha la doppia funzione di dissipatore per il controller Indilinx Barefoot 3.

Lo chassis del Vector 180 ha un'altezza di 7 mm, quindi entra nelle piattaforme mobile più sottili. Non cambia molto altro, almeno fisicamente, rispetto al Vector 150.

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All'interno il controller Indilinx Barefoot 3 è lo stesso; è usato anche in altri prodotti OCZ – il Vector originale, il Vector 150 e l'AMD Radeon R7. La revisione M00 ha la frequenza più alta rispetto alla versione M10 nella famiglia Vertex.

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Come il Vertex 460A, l'OCZ Vector 180 usa memoria NAND Flash a 19 nanometri di seconda generazione. Per raggiungere 1 TB l'azienda si avvale di 16 package, otto su ogni lato del PCB. Una cache DRAM Micron da 1 GB è divisa tra due package, nuovamente uno su ogni lato della scheda.

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E poi c'è la grande aggiunta del Vector 180, un condensatore al tantalio di colore arancione che generalmente ritroviamo sugli SSD di classe enterprise. Il condensatore mantiene sufficientemente la carica per tenere accesi DRAM, controller e NAND fino a che i dati a riposo non vengono spinti dalla DRAM alla flash. Questo riduce la possibilità che il vostro SSD muoia. Dopotutto la corruzione della tabella dati è una delle principali cause di fallimento degli SSD.