Texas Instruments pensa alla tecnologia video

L’azienda statunitense domina incontrastata nel settore dei chip per il mercato mobile, ma è convinta che la prossima sfida multi-miliardaria sarà quella del digital-video.

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a cura di Dario D'Elia

Texas Instruments è l’azienda leader del mercato dei semiconduttori per il segmento mobile. Negli anni ha raggiunto una share del 50%: in pratica la metà dei prodotti in circolazione integrano i suoi componenti. Ma come tutte le imprese lungimiranti ha compreso che in questo comparto si è prossimi alla saturazione, quindi ha deciso di scommettere sulle nuove esigenze emergenti. “Il video è la nuova frontiera. Nei prossimi cinque anni il digital-video si trasformerà in una grande opportunità da miliardi di dollari di fatturato”, ha dichiarato Greg Delagi, general manager del dipartimento DSP (digital signal processor) di TI.

Per circa 20 anni la società texana, con sede a Dallas, ha investito nella ricerca & sviluppo di componenti hardware che permettessero ai cellulari di ricevere, immagazzinare e trasmette il segnale vocale. Adesso la tecnologia video, applicata non solo alla telefonia ma anche a portable media player e ai sistemi di sorveglianza, richiede una forte innovazione nel software e nell’hardware. 

La sfida certamente ha attirato l’attenzione anche dei diretti competitor, come Broadcom Corp., Pixelworks Inc. e Philips Semiconductors, ma TI si sente in vantaggio perché comunque parte da una posizione di leadership consolidata negli anni. Il mercato dei nuovi chip video fa gola a tutti soprattutto perché si tratta di prodotti commerciabili a centinaia di dollari per unità – non vi è paragone con la contenuta complessività dei vecchi chip per la telefonia.

Tutti si preparano a entrare di prepotenza nel mercato”, ha confermato Will Strauss, analista del segmento semiconduttori per Forward Concepts. TI è convinta che il suo nuovo pacchetto software/hardware DaVinci possa fare la differenza grazie a una capacità di trasmissione video estremamente veloce e una rinnovata qualità di immagine. Strauss, però, sostiene che il suo complicato design non sia “troppo sofisticato, anche se pienamente funzionante. Sarebbe stato meglio integrare tutte le sue funzioni in un unico chip, ma forse è solo questione di tempo ”. 

TI ha iniziato a distribuire i primi 500 kit di sviluppo DaVinci, nello scorso dicembre, a numerosi produttori hardware. Questi hanno reagito mettendosi istantaneamente all’opera per disegnare nuovi prodotti compatibili. Attualmente, secondo Strauss, il maggiore difetto è rappresentato dalle sue esose richieste energetiche: probabilmente non verrà utilizzato sui cellulari, ma nei sistemi di sorveglianza e sui portable media player potrebbe non arrecare problemi. 

Delagi, effettivamente, ha ammesso che le prime versioni di DaVinci non erano state pensate per i prodotti portatili, ma per digital video recorder o comunque elettronica di consumo collegabile alla rete elettrica. Ovviamente questo non esclude, sempre secondo Delagi, che possano esserne implementate in futuro delle versioni speciali a basso consumo.