I principali attori del panorama hard disk sono tutti ricerca di tecnologie che permettano di aumentare in modo deciso le capacità dei propri prodotti. Abbiamo visto e testato il primo prodotto da 1 Terabyte di Hitachi, e attendiamo la risposta della veterana Seagate. Attualmente la tecnologia PMR (perpendicular magnetic recording) è sufficiente, ma per il futuro cosa ci attende?
Toshiba dichiara di essere al lavoro con l'Università di Tohoku per sviluppare un progetto etichettato con il nome "Nanocontact Magnetic Resistance" (NC-MR), nel quale viene raggiunta "un'enorma differenza nella magnetoresistenza quando due materiali magnetici vengono situati vicini tra loro e connessi da un punto di contatto di circa un 1 nanometro".
In poche parole gli elementi che si baseranno sulla struttura NC-MR dovrebbero avere "una resistenza più bassa degli attuali elementi TMR, permettendo una miniaturizzazione delle testine di lettura e operazioni di gran lunga più veloci".
Si parla quindi anche di velocità, un altro punto su cui i produttori dovrebbero concentrarsi, forse ancor prima di parlare di capacità maggiori. È pur vero che stiamo entrando nell'era dell'alta definizione, delle connessioni veloci e dei file di grandi dimensioni, ma spesso e volentieri l'utente finale vede un sistema correttamente progettato "zoppicare" a causa di un collo di bottiglia chiamato hard disk.
I drive flash e quelli ibridi potranno aiutare, ma non così tanto: speriamo che queste nuove tecnologie servano a cambiare passo anche dal lato velocistico.