Toshiba: vendita delle memorie, la spunterà Bain Capital?

Toshiba Memory Corporation potrebbe finire nelle mani di Bain Capital Private Equity LP (Bain). Le due aziende hanno siglato un memorandum d'intesa, che però non è vincolante.

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a cura di Manolo De Agostini

Toshiba ha siglato un memorandum d'intesa con Bain Capital Private Equity LP (Bain), membro principale di un consorzio che ha avanzato un'offerta per acquisire Toshiba Memory Corporation (TMC), la divisione della casa nipponica che sviluppa memorie, tra cui quelle NAND usate negli smartphone e negli SSD.

Sembra (ripetiamo, sembra) quindi volgere al termine una vicenda iniziata ormai da diverso tempo, con Toshiba che si ritrova in cattive acque a causa dello scandalo sugli utili gonfiati negli anni passati e per la situazione disastrosa della controllata Westinghouse Electric Company, impegnata nel settore nucleare. Per rimettere in sesto i conti Toshiba è quindi costretta a vendere uno dei gioielli della corona.

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Nelle settimane e nei mesi precedenti sono state accostate numerose realtà all'azienda nipponica, da Apple a Foxconn. Anche Western Digital, partner della joint venture produttiva sulle memorie NAND (dopo l'acquisizione di Sandisk) ha tentato il colpaccio, usando mezzi amichevoli e non. Alla fine Toshiba ha optato per la cordata formata da Innovation Network Corporation of Japan, SK Hynix, Bain e Development Bank of Japan. Si vocifera di un'offerta di circa 22 miliardi di dollari.

Il memorandum d'intesa è però "non vincolante". "Firmare questa intesa non elimina la possibilità di negoziazioni con altri consorzi". E se quindi Bain è avvantaggiata, il consorzio guidato da WD e quello guidato da Foxconn possono ancora sperare.

"Toshiba intende raggiungere un accordo definitivo che soddisfi pienamente i nostri obiettivi al più presto possibile", ha affermato il Dott. Yasuo Naruke, vicepresidente esecutivo senior di Toshiba. "La vendita di TMC deve promuovere ulteriormente la crescita delle attività nel business delle memorie di TMC e restituire a Toshiba un ritorno equo".

Western Digital si è detta "delusa dall'azione intrapresa da Toshiba, nonostante gli instancabili sforzi per raggiungere una risoluzione che sia nel migliore interesse di tutti i soggetti interessati".

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"Durante il nostro dialogo continuo con Toshiba, siamo stati flessibili, costruttivi e abbiamo presentato numerose proposte per affrontare in modo specifico le preoccupazioni espresse da Toshiba. Il nostro obiettivo è stato - e rimane - raggiungere un risultato reciprocamente vantaggioso che soddisfi le esigenze di Toshiba e dei suoi azionisti e, soprattutto, garantire la longevità e il successo della joint venture".

Pertanto WD, interessata a proteggere i propri interessi nella joint venture, continuerà a perseguire sulla richiesta di arbitrato presso l'ICC International Court of Arbitration depositata nei mesi precedenti.


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