Transformer Book T300 Chi alla prova d'uso

Nella prova d'uso del Transformer Book T300 Chi sono emersi molti più aspetti positivi che negativi, ma non significa che sia il vostro ibrido ideale.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Dopo avere usato per qualche giorno il Transformer Book T300 Chi sono giunta alla conclusione che questo prodotto non è esente né da punti di pregio né da aspetti negativi. Numericamente parlando i pro sono più dei contro, ma è da vedere se bastano per compensare il conto. Se state pensando di comprarlo considerate tutto prima di decidere se è davvero quello che fa per voi.

Asus Transformer Book T300 Chi prova d'uso 11

Qualità costruttiva e aggancio buoni

Quando si maneggia il Transformer Book Chi come tablet ci si rende conto che pesa meno di altri tablet. Il peso complessivo è alzato dalla base che è più solida della media della categoria. Però l'ho apprezzata perché resiste alle torsioni, non vibra nemmeno durante la digitazione pesante, e permette di usare il Chi appoggiato sulle gambe come un vero notebook senza alcuna controindicazione. Insomma chi vuole usare questo prodotto per lavorare non ha la sensazione di avere per le mani un "giocattolo" ma un prodotto di qualità.

Impressione che ho ritrovato toccando il rivestimento del coperchio, che non cede sotto alla pressione delle mani, e le finiture ben fatte dei bordi. Il risultato è che mi sono portata a spasso questo prodotto per giorni nella borsetta senza alcuna custodia e senza grandi riguardi, ed è uscito intatto.

Un'altra cosa che mi è piaciuta è che il meccanismo di collegamento funziona benissimo: i ganci meccanici permettono di centrare la posizione giusta d'aggancio anche con movimenti imprecisi, e la tenuta è affidata ai magneti. Una chicca divertente al riguardo è che il magnete è talmente forte che quando toglievo il tablet dalla borsetta si "portava dietro" pendrive, penne, chiavi e tutto l'armamentario di composizione metallica che mi porto al seguito.

Tastiera e touchpad promossi

La comunicazione fra tastiera e tablet avviene via Bluetooth: a patto che lo switch manuale nell'angolo in alto a sinistra della tastiera sia su ON si può iniziare istantaneamente a usare tastiera e touchpad. La tastiera è ottima, si scrive senza errori e speditamente fin dall'inizio. Ottimo lo spazio attorno alle frecce direzionali: si trovano al volo, e anche gli altri tasti sono in posizione standard e ben distanziati. Per quel che riguarda questo componente l'unica cosa che ho patito è la mancanza della retroilluminazione, che mi ha obbligato a tenere la luce del salotto accesa per tutto il tempo d'uso. ENEL ringrazia.

Il touchpad ha un'area sensibile un po' piccola rispetto ai prodotti alla moda, e dopo avere avuto per le mani lo Spectre x360, quello del Transformer Book mi è sembrato un francobollo. Però devo riconoscere che limitando un po' le mie mire espansionistiche sono riuscita comunque a tracciare le gesture di Windows come il pinch to zoom e lo scorrimento veloce con due dita. Regolando la velocità del cursore si riesce anche a percorrere la diagonale da un angolo all'altro dello schermo con un solo gesto.

In dotazione c'è anche la penna. L'ho usata per navigare in Windows e ci ho giochicchiato con Paint: è precisa, comoda e funzionale. Il vano per riporla quando non in uso non c'è, ma il magnete della cerniera di aggancio si "tiene stretta" anche la penna. Creativamente geniale.

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Esperienza d'uso abbastanza buona

Nell'uso pratico sono venuti a galla dei dettagli che usando il notebook sulla scrivania avevo notato poco o quasi per niente. Prima di tutto non si può reclinare il coperchio oltre una certa angolazione: non è previsto proprio in fase di progettazione. Da una parte è un aspetto positivo perché previene il "ribaltamento" che ho visto con molti altri prodotti che hanno la base più leggera del coperchio. Dall'altra è una scocciatura perché quando ho usato il T300 Chi appoggiato sulle gambe ho sentito la mancanza di un'inclinazione maggiore per vedere bene lo schermo.

Oltre al blocco dell'apertura del coperchio, per evitare che la base si sollevi nella parte alta Asus ha messo in pratica un'idea che alla scrivania mi è piaciuta molto: il coperchio (che poi è il tablet) è agganciato alla base in modo da restare esterno e da appoggiare lui stesso al piano d'appoggio nella parte centrale, in modo da stabilizzare la struttura. Anche qui ci sono pro e contro. Che il prodotto non si ribalti è il vantaggio lapalissiano, peccato che quando ho usato il notebook appoggiato sulle gambe il bordo inferiore del coperchio era il punto su cui si concentrava tutto il peso del notebook. Di solito è distribuito equamente sulla base, in questo caso dà una sensazione di precarietà non troppo piacevole.

Proprio per via di questi dettagli ho sentito la mancanza di uno schermo che ruota, che in effetti è più versatile e permette di scegliere l'inclinazione giusta e la disposizione migliore del prodotto in qualsiasi situazione. Altro minimo dettaglio: quando si collega la tastiera la rotazione del display non viene bloccata in automatico, quindi spostando il notebook l'immagine ruota. Prendiamolo come una nota di colore. Anche perché sul tablet non c'è il pulsante per bloccare la rotazione.