TSMC, quello della capacità produttiva non è il solo problema da affrontare

A quanto pare, TSMC non deve fronteggiare solo il problema della capacità produttiva, ma anche un altro di origine "naturale".

Avatar di Antonello Buzzi

a cura di Antonello Buzzi

Editor

A quanto pare il noto produttore di semiconduttori TSMC non solo si trova ad affrontare problemi relativi alla capacità produttiva, ma anche la carenza di risorse naturali come l’acqua minaccia di rallentare il suo ritmo, sebbene la società abbia un piano per compensare la recente siccità sull'isola di Taiwan. Stando ad un recente articolo di DigiTimes, TSMC, UMC e altri produttori di chip hanno in programma di acquistare acqua da trasportare su camion per ridurre al minimo l'effetto di una carenza idrica regionale sulle loro capacità di produzione già allo stremo. Secondo quanto riferito, le compagnie pensano di comprare complessivamente 3.600 tonnellate di acqua e non è escluso che ulteriori arriveranno in futuro.

Reuters ha riferito che «i livelli dell'acqua in diversi bacini idrici nella regione centrale e meridionale dell'isola sono inferiori al 20%», portando il ministro dell'economia taiwanese Wang Mei-hua ad affermare che il governo ha previsto seri problemi e che spera che «le aziende possano ridurre il consumo di acqua dal 7% all'11%» in risposta alla carenza. Taiwan non è certo nuova ad una tale situazione. La BBC ha riportato nel 2015 che fino a 3 milioni di persone potevano rimanere senza acqua nel caso il paese debba affrontare periodi record di siccità. I problemi hanno continuato a persistere e Taiwan News ha riferito lo scorso gennaio che il 2020 è stato "particolarmente secco" perché un tifone non ha colpito durante la stagione delle inondazioni per la prima volta dal 1964.

Le 3.600 tonnellate complessive acquistate da TSMC e UMC impallidiscono rispetto alla quantità di acqua utilizzata dalle aziende del Southern Taiwan Science Park. DigiTimes ha riferito che le aziende del parco utilizzano 175.000 tonnellate di acqua ogni giorno. Le aziende riciclano anche una quantità significativa delle loro acque reflue, tuttavia, con una percentuale che DigiTimes stima che tocchi l'85%. Ridurre il consumo di acqua significa che possono migliorare l'efficienza dei loro processi, riciclare ancora di più le loro acque reflue o sperimentare l'immissione di acqua dall'esterno dei bacini idrici interessati.

Questo è probabilmente il motivo per cui TSMC ha dichiarato a Reuters che questo ordine era un "pressure test". I produttori di chip potrebbero pianificare di portare più acqua se l'ordine iniziale andasse bene e la siccità continuasse nel corso dell'anno. TSMC ha affermato che attualmente sta “facendo i preparativi per la futura richiesta di acqua", i quali potrebbero cambiare nel corso del tempo. Purtroppo, ciò che non cambierà sarà la domanda di chip presso TSMC e UMC. I loro semiconduttori continuano a scarseggiare a causa della non disponibilità di materie prime, dell'effetto della pandemia COVID-19 sulla produzione e del desiderio di altre aziende di utilizzare i processi più recenti per i propri prodotti.

Se vi piacciono i NUC, su Amazon trovate il NUC NUC8i7HVK con Core i7-8809G ad un prezzo interessante.